Dirigenti scolastici: ANP chiede il rinnovo del contratto
L'associazione dei Dirigenti Scolastici preme per l'avvio delle trattative sul contratto 2019-21. Richiesti arretrati entro il 2026 e mobilità senza vincoli.
L'ANP sollecita l'avvio immediato dei negoziati per il rinnovo contrattuale dei dirigenti scolastici, fermo al triennio 2019-2021. La richiesta giunge dopo la firma del CCNL "istruzione e ricerca", evidenziando un ritardo per i presidi. L'associazione chiede risposte concrete, sottolineando che i fondi sono disponibili. Le priorità includono aumenti e arretrati e la mobilità interregionale.
Il ritardo del rinnovo contrattuale
Mentre il comparto "istruzione e ricerca" ha recentemente siglato l'ipotesi di CCNL, sottoscritta il 5 novembre 2025, l'attenzione si sposta su una situazione ancora irrisolta: quella dei dirigenti scolastici. L'Associazione Nazionale Presidi (ANP) torna a sollecitare con forza l'apertura immediata del tavolo negoziale per il rinnovo del contratto di categoria. Questo accordo risulta infatti scaduto da tempo, essendo ancora fermo al triennio 2019-2021. Si tratta di un ritardo significativo, che appare in netta controtendenza rispetto al quadro generale del pubblico impiego, dove molte trattative avanzano. L'ANP sottolinea che l'ostacolo non è finanziario, un punto cruciale della vertenza. Il Parlamento ha già stanziato le risorse necessarie per coprire i rinnovi fino al 2030, e diversi contratti relativi al triennio 2022-2024 sono già stati conclusi o sono in dirittura d'arrivo.
Le priorità ANP per i dirigenti scolastici
In attesa di una convocazione ufficiale da parte dell'ARAN (l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), l'ANP ha già definito i punti chiave che intende portare al tavolo delle trattative. Le richieste mirano a migliorare sia l'aspetto economico sia quello normativo della professione, riconoscendo il ruolo centrale dei presidi. Al primo posto vi è la richiesta di un'erogazione puntuale degli aumenti relativi agli elementi fissi della retribuzione, che includono sia la componente tabellare sia l'indennità di posizione. Un altro tema centrale, da affrontare con urgenza, è quello dello stress lavoro-correlato. L'associazione richiama una ricerca congiunta ANP-LUMSA che ha evidenziato criticità diffuse legate all'eccessivo carico di responsabilità, un problema che impatta la salute dei dirigenti e la gestione scolastica.
Mobilità e l'appello al Ministro Valditara
Tra le priorità negoziali spicca la revisione della mobilità. L'ANP chiede l'innalzamento al 100% della mobilità interregionale, con la rimozione di ogni vincolo attualmente in vigore. Si tratta di una misura attesa per favorire la flessibilità e le esigenze personali dei presidi. Inoltre, si richiede un miglioramento delle regole relative a ferie e recuperi, attualmente giudicate insufficienti rispetto agli impegni lavorativi richiesti. Per sbloccare questa situazione di stallo, l'associazione si appella direttamente al Ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. L'obiettivo è ottenere un suo intervento per facilitare l'apertura dei negoziati e giungere a una chiusura del rinnovo entro la prima metà del 2026. Questa tempistica è strategica: permetterebbe di erogare aumenti e arretrati entro l'anno e di applicare subito le nuove norme sulla mobilità, evitando la necessità di futuri interventi legislativi specifici.