Disabilità, no al termine 'handicappato'
Disabilità e linguaggio: perché non si deve dire “handicappato” e quali sono i termini corretti indicati dalla legge per garantire rispetto e inclusione.
Una recente vicenda televisiva ha riportato all’attenzione pubblica il tema della terminologia corretta da utilizzare quando si parla di persone con disabilità. L’uso improprio di parole superate può generare disagio e discriminazione. Le istituzioni hanno chiarito quali espressioni adottare per garantire rispetto e inclusione, in linea con le normative più aggiornate.
Un episodio che accende il dibattito
Durante la presentazione di un servizio riguardante una bambina di 8 anni con problemi motori, è stata utilizzata la parola “handicappata”, termine ormai considerato inadeguato e offensivo. La successiva rettifica e le scuse hanno evidenziato quanto sia importante l’uso di un linguaggio rispettoso e attento. La vicenda ha avuto eco anche per la storia della piccola: le era stato rubato un triciclo ortopedico personalizzato, del valore di circa 1.500 euro, custodito nel cortile condominiale di famiglia a Torino. Il furto, denunciato e diffuso tramite appelli sui social, aveva destato grande indignazione. Grazie alla mobilitazione online e all’intervento delle forze dell’ordine, il mezzo è stato ritrovato poco dopo, restituendo un sorriso alla bambina.
Le scuse pubbliche e il riconoscimento dell’errore
La conduttrice del notiziario ha ammesso di aver impiegato un termine ormai obsoleto, scusandosi pubblicamente e sottolineando la volontà di non ripetere simili errori. Questo episodio ha riportato al centro la riflessione sulla necessità di un linguaggio che rispetti la dignità delle persone con disabilità. Le parole, soprattutto se pronunciate in contesti pubblici, possono rafforzare stereotipi o contribuire a scardinare barriere culturali. In questo caso, il dietrofront ha avuto un valore educativo, ricordando quanto la comunicazione giochi un ruolo fondamentale nel processo di inclusione sociale.
Disabilità: la terminologia corretta secondo le norme
Il quadro normativo recente ha stabilito indicazioni precise: con il decreto legislativo n. 62 del 2024, entrato in vigore il 30 giugno 2024, è stata aggiornata la terminologia in materia di disabilità. Le espressioni da utilizzare devono essere rispettose, sostituendo termini superati come “handicappato” con definizioni più adeguate quali “persona con disabilità”. Successivamente, l’Ufficio di Gabinetto del Ministro per le disabilità ha inviato una circolare a tutte le pubbliche amministrazioni, ribadendo la centralità del linguaggio inclusivo e la necessità di uniformare l’uso della terminologia anche negli atti ufficiali. Queste indicazioni sono state trasmesse anche al sistema scolastico, rafforzando il legame tra linguaggio e cultura del rispetto.