Disagio giovanile, Recalcati: 'I prof deveno riaccendere il desiderio verso le passioni'
Massimo Recalcati analizza le radici del disagio giovanile e spiega perché gli insegnanti debbano trasmettere passione oltre alle nozioni.
Il noto psicoanalista Massimo Recalcati esplora le cause del disagio giovanile contemporaneo. L'analisi punta sulla necessità di una scuola come testimonianza, capace di trasformare il dovere in una vera scintilla di desiderio per le nuove generazioni.
Comprendere il disagio giovanile tra isolamento e consumismo
Attualmente il malessere delle nuove generazioni si manifesta attraverso due polarità distinte che riflettono le fragilità della società moderna. Il modello neolibertino spinge i ragazzi verso un consumo compulsivo di oggetti, creando una pericolosa distanza dai legami affettivi reali. Parallelamente, emerge il fenomeno del ritiro sociale, dove la paura della prestazione porta molti giovani a chiudersi in se stessi e ad abbandonare la scena pubblica. Questa condizione di isolamento, spesso identificata con il termine Hikikomori, rappresenta una difesa estrema contro le pressioni di una società che premia solo il successo.
La scuola come spazio per trasmettere il desiderio
Per invertire questa tendenza, gli istituti scolastici non devono limitarsi a trasferire informazioni, ma devono diventare portatori di una passione vitale. Una didattica della testimonianza permette di trasformare l'apprendimento da obbligo noioso a scoperta del proprio talento personale. La missione educativa consiste nel riconoscere l'unicità di ogni studente, abbandonando la logica del puro rendimento numerico. Gli insegnanti sono chiamati a essere "accesi", poiché solo chi ama ciò che insegna può sperare di incendiare la curiosità di chi ascolta.
Gli obiettivi per una nuova educazione
Per affrontare efficacemente le sfide educative attuali, è necessario focalizzarsi su alcuni punti cardine:
Valorizzazione del soggetto: passare dal controllo del rendimento quantitativo alla cura del nome proprio e delle inclinazioni individuali.
Contrasto all'isolamento: favorire l'incontro reale con l'altro per superare la dipendenza dai gadget tecnologici e dal consumo solitario.
Sostegno alla vocazione: incoraggiare i giovani a seguire la propria strada, anche quando questa si discosta dalle aspettative familiari.
In questo scenario, la scuola diventa l'argine principale contro la frammentazione sociale, offrendo ai ragazzi gli strumenti per trasformare il malessere in una progettualità consapevole. Solo attraverso il recupero della dimensione del desiderio sarà possibile costruire un futuro in cui il talento non sia sacrificato sull'altare della prestazione.