D.M. 119/2023, art. 9: ancora in attesa di chiarimenti i docenti specializzati

Migliaia di docenti specializzati all'estero (D.M. 119/2023) attendono da due anni chiarimenti ministeriali sui loro diritti all'immissione in ruolo.

A cura di Scuolalink Scuolalink
29 ottobre 2025 16:45
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Il silenzio dei Ministeri sul D.M. 119/2023, art. 9 comma 4, non è più un ritardo burocratico, ma una scelta politica. Migliaia di docenti specializzati all'estero, che seguono il percorso INDIRE, sono tenuti in sospeso. Rispettano la legge, ma attendono ancora risposte fondamentali sul loro diritto all'immissione in ruolo.

D.M. 119/2023, art. 9 comma 4. Richiesta chiarimenti: replica ottava...

Onorevoli Ministri,

Non possiamo più giustificare la situazione attuale come semplice ritardo burocratico: il silenzio dei Ministeri dell’Istruzione e dell’Università è ormai una scelta politica che tiene migliaia di docenti in sospeso, in attesa del pieno riconoscimento dei propri diritti.

Chi siamo

Siamo docenti specializzati nel sostegno all’estero, iscritti agli elenchi previsti dall’art. 9, comma 4, D.M. 119/2023. Secondo la normativa vigente, abbiamo diritto all’immissione in ruolo prioritaria a partire dall’anno scolastico successivo al riconoscimento del titolo.

Stiamo seguendo con impegno il percorso formativo richiesto dal Ministero tramite INDIRE, necessario a sanare il nostro titolo estero, nonostante le difficoltà organizzative e la carenza di un adeguato supporto istituzionale. Abbiamo rispettato scadenze e indicazioni e ci prepariamo con responsabilità all’anno di prova e alla successiva immissione in ruolo prevista per l’anno scolastico 2026/2027.

Un’attesa che pesa sulle persone

Dietro la lentezza della burocrazia ci sono storie reali: famiglie, progetti di vita e percorsi professionali sospesi nell’incertezza.

Il silenzio amministrativo non è mai neutro: genera ansia, precarietà economica e sfiducia nelle istituzioni. Ogni giorno senza risposte ha un costo umano e professionale.

Le risposte che ancora mancano

Da due anni attendiamo una risposta ufficiale sui nostri diritti. È fondamentale chiarire se:

  • Il diritto all’immissione in ruolo resta valido anche in caso di cambio di provincia.

  • L’anno di prova può essere svolto nella provincia di effettiva inclusione, dopo l’aggiornamento delle GPS 2026/2028.

  • L’assunzione non può essere subordinata allo svolgimento di una supplenza.

Su questi punti, nessuna nota ministeriale è ancora arrivata. La mancanza di chiarezza mantiene aperta un’area grigia che nessun docente dovrebbe essere costretto a vivere.

Un appello alla responsabilità politica

Non chiediamo privilegi, ma trasparenza e coerenza. Abbiamo rispettato la legge, completato la formazione e accettato ulteriori verifiche. Ora tocca allo Stato mostrare la stessa correttezza nei nostri confronti.

Questa situazione è illogica e ingiusta, mina la fiducia nel sistema e genera ulteriore caos amministrativo. Ogni giorno che passa pesa sul futuro di chi ha dedicato la propria vita alla scuola, all’inclusione e agli studenti più fragili.

Cosa chiediamo

Chiediamo semplicemente una risposta che sta tardando forse un po' troppo.

Non lasciateci ancora in questo limbo che sta dissipando sempre di più le nostre esistenze.

Abbiamo diritto di sapere che cosa ci succederà.

Per la dignità della professione, per il rispetto della legge e per il futuro degli studenti più vulnerabili, lo Stato deve assumersi le proprie responsabilità senza ulteriori ritardi.

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