Docente muore durante l'ora buca: tragedia in un liceo, mancava il defibrillatore
Un docente muore in una scuola in provincia di Frosinone. Il 58enne ha avuto un malore. Inutili i soccorsi, si riapre il dibattito sui defibrillatori.
Tragedia in un liceo in provincia di Frosinone, dove un docente muore in classe. L'uomo, un professore di Storia e Filosofia di 58 anni, si è sentito male durante un'ora a disposizione, mentre si trovava in aula senza studenti. L'improvviso malore non gli ha lasciato scampo, nonostante i tentativi di rianimazione dei colleghi e del 118. Inutili i soccorsi prestati.
La dinamica della tragedia nel liceo di Frosinone
L'episodio che ha scosso profondamente la comunità scolastica si è verificato in un'aula dell'istituto superiore situato in provincia di Frosinone, dove l'insegnante di Storia e Filosofia prestava servizio da tempo. Il professore, un uomo di 58 anni stimato e conosciuto nell'ambiente accademico, si trovava nell'istituto durante le ore mattutine di lezione. L'insegnante era regolarmente impegnato nel suo orario di servizio ma risultava momentaneamente libero da impegni didattici frontali, essendo in un'ora "a disposizione".
Secondo quanto è stato possibile ricostruire, i suoi studenti erano infatti assenti dall'aula, poiché impegnati in uno stage formativo programmato fuori regione, precisamente in Trentino. Il docente stava quindi trascorrendo quel frangente di tempo dialogando serenamente con alcuni colleghi che si trovavano presenti nelle immediate vicinanze. Improvvisamente, l'uomo ha avvertito un grave malore e, secondo le testimonianze, ha fatto appena in tempo a chiedere aiuto ai presenti prima di accasciarsi al suolo perdendo conoscenza in pochi istanti. La rapidità dell'evento ha lasciato attoniti i testimoni, che si sono immediatamente attivati per prestare i primi aiuti, realizzando subito la criticità della situazione medica.
Il docente muore in classe e l'intervento dei soccorsi
I colleghi che hanno assistito impotenti alla drammatica scena hanno immediatamente compreso l'estrema gravità della situazione e hanno prontamente allertato i servizi di emergenza sanitaria, contattando il numero unico 118. Contemporaneamente, nel tentativo disperato di salvare la vita al collega in attesa dell'arrivo dei paramedici, hanno cercato di avviare le prime manovre di rianimazione cardiopolmonare, seguendo le procedure di primo soccorso.
In breve tempo, l'equipaggio sanitario è giunto sul posto e ha preso in carico la gestione dell'emergenza, utilizzando anche un defibrillatore semiautomatico (DAE) che era in dotazione alla struttura scolastica. Purtroppo, nonostante la tempestività dell'intervento e l'impiego di tutti gli strumenti salvavita disponibili, ogni sforzo per rianimare il docente 58enne è risultato completamente vano. I sanitari intervenuti non hanno quindi potuto fare altro che constatarne ufficialmente il decesso, avvenuto all'interno dell'ambiente scolastico. Sul luogo dell'evento è intervenuta anche una Volante della Polizia di Stato per effettuare i rilievi necessari, i quali hanno confermato che la morte è sopraggiunta per cause naturali, escludendo altre ipotesi investigative.
L'importanza dei defibrillatori: dati e normativa italiana
Questa drammatica vicenda, avvenuta in un luogo dedicato alla formazione, riporta inevitabilmente l'attenzione pubblica sull'importanza cruciale della diffusione capillare dei defibrillatori (DAE) nei luoghi pubblici. Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado sono, ovviamente, incluse in questa definizione, essendo luoghi ad alta frequentazione quotidiana. L'Italia, con una legge specifica approvata nel corso del 2021, si è infatti dotata di una normativa considerata tra le più avanzate a livello europeo. Questa legge disciplina in modo chiaro l'obbligo della presenza di dispositivi DAE in molti ambienti aperti al pubblico e stabilisce la necessità della relativa formazione del personale non sanitario.
I dati statistici relativi all'arresto cardiaco improvviso sottolineano con forza l'urgenza di applicare diffusamente queste misure di prevenzione attiva. Si stima che ogni anno nel continente europeo si contino circa 400.000 casi di arresto cardiaco, mentre in Italia la cifra si attesta sui 60.000 episodi, corrispondenti a una media di oltre 160 decessi al giorno. Le statistiche attuali indicano che solo nel 58% dei casi improvvisi chi assiste la persona colpita interviene con le manovre salvavita di base. Questa percentuale scende ulteriormente, e in modo preoccupante, per quanto riguarda l'utilizzo del defibrillatore, che avviene solo nel 28% dei casi.