Docente per l’inclusione: l'opinione di Marco Monzù Rossello (UNICOBAS Cib Scuola)

UNICOBAS: perché la proposta della Lega sul "docente per l'inclusione" è inutile e pericolosa? Un'analisi critica che smonta una mossa propagandistica.

06 agosto 2025 14:56
Docente per l’inclusione: l'opinione di Marco Monzù Rossello (UNICOBAS Cib Scuola) - Marco Monzù Rossello
Marco Monzù Rossello
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La proposta della Lega di sostituire il docente di sostegno con il “docente per l’inclusione” è una mossa propagandistica, inutile e ridondante. Ignora il ruolo già inclusivo del sostegno, non affronta i veri problemi della scuola e mette a rischio i diritti degli alunni con disabilità più fragili. Di seguito il comunicato stampa del Dott. Marco Monzù Rossello, per la Segreteria Regionale UNICOBAS CIB Scuola & Università Lombardia.

UNICOBAS: docente per l’inclusione o di sostegno? Ecco perché la proposta della Lega è inutile, pericolosa e propagandistica

La proposta della Lega di introdurre la figura del “docente per l’inclusione” in sostituzione del docente di sostegno appare, a un’analisi attenta, inutile, ridondante e pericolosa, sia dal punto di vista pratico che pedagogico.

Il docente di sostegno svolge già quelle funzioni

La proposta sembra ignorare, o fingere di ignorare, che il docente di sostegno esiste già con un profilo normativo, professionale e formativo chiaro, definito dalla legge 104/1992 e successivamente rafforzato dal decreto legislativo 66/2017.
• Il docente di sostegno non è un insegnante “a parte”, ma un docente specializzato con il compito di favorire l’inclusione dell’alunno con disabilità nel gruppo classe.
• Collabora con il consiglio di classe, promuove didattiche inclusive, adatta i materiali, favorisce l’apprendimento e la socializzazione.
• L’inclusione è già strutturalmente parte integrante del ruolo del docente di sostegno, che opera non solo per l’alunno con disabilità, ma per l’intero gruppo classe, promuovendo ambienti di apprendimento accessibili e cooperativi.

DOcente dell'inclusione: una proposta propagandistica e confusa

La proposta appare priva di contenuti concreti e sembra avere più una funzione di slogan politico che di reale miglioramento del sistema scolastico.
• Il cambio di etichetta (da “docente di sostegno” a “docente per l’inclusione”) non comporta un cambiamento sostanziale, ma rischia di creare confusione istituzionale e formativa.
• L’impressione è che si voglia capitalizzare sul concetto positivo di “inclusione”, senza però affrontare le vere criticità del sistema: carenza di docenti specializzati, precariato, ritardi nelle nomine, poche risorse per il sostegno personalizzato.

Un rischio concreto per gli alunni con disabilità

Se davvero si intendesse sostituire il docente di sostegno con una figura diversa, senza una formazione specifica sulla disabilità e senza le tutele previste dalla normativa vigente, il danno per gli studenti con disabilità sarebbe gravissimo:
• Mancanza di continuità didattica e relazionale, già oggi spesso problematica;
• Perdita di competenze specialistiche fondamentali per l’elaborazione di PEI (Piani Educativi Individualizzati), per l’intervento mirato e per la mediazione didattica e relazionale;
• Rischio di marginalizzazione degli studenti con disabilità, che verrebbero di fatto lasciati senza una figura di riferimento competente e stabilmente presente.

Le conclusioni

La proposta della Lega non solo non apporta alcun miglioramento reale, ma rischia di smantellare un presidio fondamentale per i diritti degli studenti con disabilità, riducendo l’inclusione a un’etichetta vuota e ignorando le vere esigenze della scuola italiana.

La vera inclusione non si costruisce cambiando il nome di una figura professionale, ma garantendo formazione, continuità, risorse e rispetto della normativa vigente. Tutto il resto è propaganda.

UNICOBAS CIB Scuola & Università Lombardia
Per la Segreteria Regionale
Dott. Marco Monzù Rossello

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