Docenti di sostegno: in Piemonte è emergenza precari, 2/3 hanno un contratto a TD
La scuola in Piemonte affronta una grave carenza di docenti di sostegno, i 2/3 delle cattedre sono coperte da supplenti. Procedure di assunzione fallimentari.
In Piemonte l'inizio del nuovo anno scolastico è segnato da una grave carenza di personale, in particolare per quanto riguarda i docenti di sostegno. Con due terzi delle cattedre destinate a supplenti, il sistema scolastico regionale affronta una crisi strutturale che evidenzia il fallimento delle recenti procedure di assunzione e il crescente divario tra posti disponibili e candidati.
Una carenza strutturale nel sostegno
L'avvio dell'anno scolastico in Piemonte rivela una situazione critica. Mentre i posti curricolari sono stati coperti quasi interamente (98%), la copertura per il sostegno si ferma al 75%. Questo significa che circa due insegnanti su tre dedicati agli alunni con disabilità saranno supplenti con contratti a tempo determinato. La carenza strutturale è evidente: a fronte di un fabbisogno stimato di almeno 20.000 docenti specializzati, la realtà è ben diversa, lasciando scoperti posti fondamentali per garantire il diritto allo studio.
Il flop delle procedure di assunzione
Le recenti procedure di reclutamento non hanno risolto il problema, anzi, lo hanno accentuato. La "mini-call veloce", pensata per assegnare 1.139 cattedre di sostegno a tempo indeterminato, ha raccolto solo 149 domande, con un tasso di adesione del 13%. Anche i concorsi PNRR hanno mostrato risultati deludenti, con un numero di candidati nettamente inferiore ai posti vacanti disponibili. Questi dati confermano l'esistenza di un meccanismo inceppato che non riesce a far incontrare domanda e offerta di lavoro nel settore scolastico.
Docenti di sostegno: Nord Italia in emergenza e prospettive future
Il problema non riguarda solo il Piemonte, ma l'intero Nord Italia. Lombardia e Veneto registrano migliaia di posti scoperti, specialmente nella scuola primaria. In Piemonte, i posti di sostegno vacanti sono 1.297, di cui la stragrande maggioranza nella primaria. Per l'anno scolastico 2025/26 si prevede un rafforzamento dell'organico con 5.000 posti in più a livello nazionale e l'arrivo di nuovi specializzati, nel tentativo di arginare un'emergenza che si aggrava di anno in anno.