DPI nelle scuole: le novità della normativa 2025 per una sicurezza educativa più forte e condivisa

Nuova normativa DPI 2025: obblighi, responsabilità, sanzioni e buone pratiche per garantire la sicurezza nelle scuole italiane in modo uniforme ed efficace.

30 giugno 2025 18:18
DPI nelle scuole: le novità della normativa 2025 per una sicurezza educativa più forte e condivisa - Nuova normativa DPI
Nuova normativa DPI
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Negli ultimi anni, la sicurezza nelle scuole italiane ha assunto un’importanza crescente, diventando una priorità non solo in termini di tutela della salute di studenti e personale, ma anche per la responsabilità amministrativa e giuridica degli istituti. Con l’entrata in vigore della nuova normativa sui Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) nel 2025, il quadro normativo si rinnova profondamente. L’obiettivo è rendere l’ambiente scolastico sempre più sicuro, trasparente e conforme alle sfide moderne. Questo articolo analizza i punti salienti della normativa, evidenziando definizioni, obblighi, responsabilità e sanzioni, nonché suggerimenti operativi e prospettive future.

Nuove definizioni di DPI nel contesto scolastico

La normativa 2025 ridefinisce in maniera chiara cosa si intenda per DPI all’interno delle istituzioni scolastiche. I dispositivi sono ora individuati come tutte le attrezzature o strumenti da indossare o tenere per proteggere la persona da rischi alla salute e alla sicurezza durante le attività scolastiche.

Rientrano in questa categoria:

  • Mascherine filtranti per le vie respiratorie
  • Guanti monouso per attività laboratoriali
  • Occhiali protettivi e visiere
  • Dispositivi per la protezione acustica (in ambienti come palestre o laboratori musicali)
  • Camici e grembiuli per laboratori scientifici
  • Strumenti di protezione da agenti chimici, fisici e biologici

L’elenco è tassativo e aggiornato periodicamente, in relazione alle specificità delle attività scolastiche, con l’intento di uniformare l’approccio alla sicurezza.

L’importanza di una definizione unificata

Una definizione aggiornata e condivisa dei DPI consente di superare interpretazioni arbitrarie o lacunose, facilitando i controlli e migliorando la prevenzione. Inoltre, tiene conto del progresso tecnologico e scientifico, adattando le misure di protezione alle condizioni attuali degli ambienti scolastici.

Obblighi delle scuole secondo la nuova normativa

Le istituzioni scolastiche sono chiamate ad adempiere a una serie di compiti precisi:

  • Valutazione dei rischi per ciascun plesso scolastico
  • Scelta e approvvigionamento dei DPI adeguati
  • Distribuzione regolare dei dispositivi al personale e agli studenti
  • Sorveglianza sull’uso corretto dei DPI
  • Aggiornamento continuo dei protocolli di sicurezza
  • Formazione e informazione documentata su uso e finalità dei DPI
  • Adozione di segnaletica e documentazione chiara e accessibile

L’approccio è proattivo: le scuole non devono solo fornire i dispositivi, ma garantire un sistema di sicurezza dinamico ed efficace.

Verifica degli adempimenti: ruoli e figure coinvolte

La responsabilità primaria è del Dirigente Scolastico, affiancato dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e dai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Insieme, devono monitorare costantemente la presenza, l’efficienza e l’utilizzo dei DPI, oltre a proporre miglioramenti.

Dirigenti Scolastici: nuove responsabilità e obblighi diretti

La nuova normativa accentua la responsabilità del dirigente scolastico, che deve:

  • Assicurare la disponibilità e la funzionalità dei DPI
  • Delegare compiti solo a personale formato
  • Effettuare controlli periodici sull’uso dei dispositivi
  • Segnalare tempestivamente eventuali criticità agli organi competenti

Si introduce una responsabilità doppia: oggettiva (sugli strumenti) e soggettiva (sulla vigilanza e sul comportamento). In caso di mancato rispetto, le sanzioni si applicano anche in assenza di dolo.

Sanzioni in caso di inadempienza

Le nuove regole prevedono un apparato sanzionatorio dettagliato:

  • Sanzioni pecuniarie da 1.000 a 5.000 euro per mancate forniture o distribuzioni
  • Sospensione di attività a rischio, come laboratori o gite, fino alla regolarizzazione
  • Audit straordinari da parte degli Uffici scolastici regionali o del Ministero
  • Segnalazioni all’INAIL, con conseguenze sul rating di sicurezza e su futuri finanziamenti
  • Responsabilità penale, in caso di incidenti gravi riconducibili a mancanze nella gestione dei DPI

Buone pratiche operative per l’attuazione della normativa

Per una corretta gestione dei DPI, si consigliano:

  • Audit interni periodici con checklist
  • Registri di tracciabilità delle forniture e dei controlli
  • Coinvolgimento delle famiglie, in particolare per attività extrascolastiche
  • Simulazioni di emergenza, che comprendano l’uso dei DPI
  • Raccolta di feedback da parte del personale per migliorare continuamente le pratiche adottate

Innovazione e tecnologie al servizio della sicurezza

Le scuole più avanzate stanno introducendo:

  • Sensori ambientali per qualità dell’aria
  • Dispositivi wearable per monitorare l’usura dei DPI
  • Sistemi digitali per l’inventario e la manutenzione dei dispositivi
    Questi strumenti, spesso finanziati tramite PNRR o fondi regionali, permettono una gestione intelligente e automatizzata della sicurezza.

Formazione e informazione: pilastri della nuova sicurezza

Tra le principali innovazioni normative:

  • Formazione obbligatoria e periodica per personale e studenti
  • Materiali accessibili e inclusivi, anche per disabilità sensoriali o cognitive
  • Valutazioni sull’efficacia della formazione tramite test ed esercitazioni
  • Aggiornamenti continui su normativa, tecnologie e rischi specifici

Queste misure mirano a creare consapevolezza e capacità operative diffuse in tutta la comunità scolastica.

Il ruolo delle famiglie e delle amministrazioni

La sicurezza scolastica è una responsabilità condivisa. Fondamentale è il coordinamento tra:

  • Ministero dell’Istruzione, per linee guida chiare e aggiornate
  • Uffici scolastici regionali e provinciali, per il supporto tecnico
  • Organi collegiali, per l’adattamento locale delle norme
  • Famiglie e studenti, per la segnalazione di esigenze specifiche e l’adesione convinta alla cultura della sicurezza

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