Educazione sessuale a scuola: possibile, ma serve il consenso scritto dei genitori

Educazione sessuale a scuola: il Ministero chiarisce che serve il consenso scritto dei genitori e attività alternative per chi non aderisce.

30 aprile 2025 18:38
Educazione sessuale a scuola: possibile, ma serve il consenso scritto dei genitori - Educazione sessuale
Educazione sessuale
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Il Ministero dell’Istruzione ha chiarito i criteri per l’introduzione di percorsi di educazione sessuale nelle scuole italiane. Il ministro Giuseppe Valditara, al termine del Consiglio dei Ministri, ha ribadito il ruolo centrale dei genitori nella formazione dei figli, richiamando l’articolo 30 della Costituzione. Ogni attività extracurricolare sul tema della sessualità, per poter essere realizzata negli istituti scolastici, deve essere autorizzata con un consenso informato, scritto e consapevole da parte delle famiglie. Il provvedimento mira a rafforzare il patto educativo tra scuola e genitori, garantendo trasparenza sui contenuti proposti e rispetto delle sensibilità familiari, soprattutto nei cicli scolastici più delicati, come la scuola primaria.

Consenso scritto obbligatorio per i corsi extracurricolari

Il consenso dei genitori è obbligatorio per tutte le attività educative inerenti alla sessualità che rientrano nell’ampliamento dell’offerta formativa. Le famiglie devono ricevere informazioni dettagliate sui contenuti, le finalità e le modalità dei corsi prima dell’avvio. Questo permette ai genitori di esercitare pienamente il loro diritto-dovere di orientare l’educazione dei figli, come previsto dalla Costituzione.

Attività alternativa per chi non partecipa

Nel caso in cui una famiglia neghi il consenso, la scuola è tenuta a garantire un’attività alternativa adeguata. La partecipazione ai corsi non può in alcun modo essere imposta agli studenti, e deve essere sempre accompagnata da garanzie di rispetto per tutte le posizioni culturali e religiose.

Requisiti per i soggetti erogatori

I soggetti chiamati a tenere questi corsi devono possedere competenze scientifiche e accademiche riconosciute. Non è ammesso l’intervento di figure non qualificate o di associazioni prive di solide basi formative. L’obiettivo è offrire un’educazione sessuale che rispetti standard elevati di qualità e serietà scientifica.

Educazione sessuale nella scuola primaria

Per quanto riguarda la scuola primaria, il Ministero ha precisato che i contenuti relativi alla sessualità devono essere limitati a quanto già previsto dai programmi nazionali. Non è prevista alcuna estensione dei temi trattati senza un esplicito consenso dei genitori, a garanzia della tutela dei minori e del rispetto delle scelte educative familiari.

Una scuola trasparente e alleata delle famiglie

Il ministro Valditara ha sottolineato che l’iniziativa si inserisce in una più ampia politica di trasparenza, già avviata con misure come la circolare sui compiti a casa. L’obiettivo è rinsaldare la fiducia tra istituzioni scolastiche e famiglie, rendendo le attività educative pienamente condivise e partecipate.

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