Educazione sessuale a scuola: scontro politico e nuovi limiti

Il dibattito parlamentare si accende sulle nuove regole per l'educazione sessuale a scuola, tra valori tradizionali e critiche delle opposizioni.

04 dicembre 2025 13:00
Educazione sessuale a scuola: scontro politico e nuovi limiti - Rossano Sasso
Rossano Sasso
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Il primo round parlamentare riguardante l’educazione sessuale a scuola si è chiuso con un acceso confronto tra le parti politiche. Mentre la maggioranza richiama i valori di Dio, Patria e Famiglia, difendendo la necessità di un controllo genitoriale, le opposizioni definiscono la norma una legge anacronistica e distante dal reale sentire delle famiglie italiane.

La posizione della maggioranza sull'educazione sessuale

La discussione in Aula ha visto il relatore di maggioranza, Rossano Sasso, difendere con fermezza le motivazioni alla base del provvedimento.

Il deputato della Lega ha rivendicato l'importanza dei valori della tradizione, sottolineando come lo slogan "Dio, Patria e famiglia" rappresenti un credo politico fondamentale per il centrodestra.

Secondo Sasso, l'azione politica della coalizione continuerà a basarsi sulla difesa di questi principi finché l'elettorato lo consentirà.

Un approccio dai toni diversi è stato adottato da Forza Italia, che attraverso Rosaria Tassinari ha voluto chiarire la natura del disegno di legge.

L'obiettivo dichiarato non è imporre un divieto assoluto, ma garantire che certi percorsi educativi avvengano previo consenso delle famiglie.

Il ruolo del consenso genitoriale e la scuola primaria

Per la maggioranza, trattare temi che toccano la sfera intima e valoriale richiede necessariamente la condivisione con i genitori.

In particolare, per quanto riguarda la scuola primaria, la proposta si basa sul principio di prudenza e responsabilità educativa.

Tassinari ha specificato che a quell'età potrebbe mancare la necessaria maturità e consapevolezza per affrontare argomenti delicati fuori dal contesto familiare.

Le principali argomentazioni della maggioranza si possono riassumere in questi punti:

  • Centralità della famiglia: i genitori devono avere l'ultima parola sull'educazione affettiva dei figli minorenni.

  • Tutela dei minori: evitare l'esposizione precoce a temi complessi nella scuola primaria.

  • Rispetto dei valori: adesione ai principi tradizionali della cultura italiana.

Le critiche delle opposizioni al disegno di legge

Sul fronte opposto, la reazione delle minoranze è stata netta, denunciando un passo indietro per il sistema scolastico italiano.

Maria Elena Boschi di Italia Viva ha definito la proposta antiscientifica, sostenendo che essa mette indietro le lancette della storia rispetto al resto d'Europa.

La critica si concentra sul divieto formale per l'infanzia e la primaria, e sulla burocratizzazione dell'insegnamento nelle scuole superiori tramite il consenso informato.

Anche il Partito Democratico, con Irene Manzi, ha contestato duramente l'impianto ideologico della legge sull'educazione sessuale a scuola.

La deputata dem ha citato dati statistici secondo cui l'80% delle famiglie italiane sarebbe in realtà favorevole all'introduzione di questi temi.

Secondo l'opposizione, esiste una maggioranza trasversale nel Paese che smentisce la narrazione portata avanti dal governo.

Manzi ha concluso promettendo che la battaglia per una scuola inclusiva ed equa continuerà in ogni sede, dentro e fuori il Parlamento.

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