Educazione sessuale nelle scuole in Italia: tra aspettative e incertezze

L'educazione sessuale nelle scuole italiane è un tema irrisolto. Solo con un percorso strutturato si può promuovere il rispetto di genere e prevenire violenza.

05 aprile 2025 13:07
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Educazione sessuale
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In Italia, l’educazione sessuale e alle relazioni rimane un tema complesso e spesso trascurato. Nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di introdurre questa materia fin dai 3-5 anni, il dibattito politico e sociale non è riuscito a tradurre le buone intenzioni in azioni concrete. Questa difficoltà non riguarda solo la politica, ma anche la scuola, che spesso non offre un programma strutturato e continuo. La psicologia e la formazione precoce sembrano essere la chiave per un cambiamento necessario.

L’educazione sessuale come necessità psicologica

L'educazione sessuale non è solo un tema di salute, ma anche una questione psicologica fondamentale per lo sviluppo emotivo e sociale dei giovani. Secondo il docente di Psicologia Sociale Elisabetta Camussi, senza un percorso formativo continuo, i ragazzi rischiano di banalizzare atti violenti o fraintendere relazioni di coppia come “raptus isolati”. L’assenza di un confronto su tematiche fondamentali come il consenso, il rispetto e la prevenzione della violenza di genere lascia i giovani senza gli strumenti psicologici necessari per affrontare queste problematiche in modo maturo e consapevole.

Le difficoltà educative e familiari

Molti genitori ammettono di avere difficoltà a parlare di sessualità e relazioni con i propri figli, preferendo delegare l’insegnamento alla scuola. Tuttavia, la mancanza di un percorso strutturato crea uno squilibrio educativo, in cui il peso della discussione ricade spesso sulla madre, seguita da amici e partner. Il padre, per molte famiglie, non ha un ruolo centrale in questi momenti educativi, il che evidenzia un’altra lacuna nei modelli di educazione familiare.

Un modello europeo: obbligatorietà e formazione precoce

Secondo i dati dell'indagine “La scuola degli affetti”, la maggior parte degli italiani sostiene che l'educazione alle relazioni debba diventare obbligatoria e iniziata già nelle scuole primarie. Questo approccio è in linea con il modello europeo, dove i programmi di educazione sessuale sono strutturati fin dalla tenera età, fornendo ai bambini e ai ragazzi le conoscenze necessarie per sviluppare relazioni sane e rispettose. Inoltre, il Ministro Giuseppe Valditara ha inserito nelle linee guida per l’educazione civica l’obiettivo di promuovere il rispetto di genere, ma per ottenere cambiamenti concreti è fondamentale l’impegno di tutti, dalle scuole alle istituzioni, fino alle famiglie.

Un impegno collettivo per il futuro

Per contrastare la violenza di genere e le discriminazioni, la scuola italiana non può più rimanere in secondo piano. Le parole di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, fanno eco a una necessità urgente di unire forze e risorse. Solo con un approccio continuo, strutturato e qualificato si potrà sperare di costruire una società più giusta e consapevole.