Emergenza ambientale a Milazzo, il CNDDU chiede bonifiche e trasparenza

Il CNDDU denuncia la grave crisi ambientale nel SIN di Milazzo e chiede bonifiche rapide, trasparenza e maggiore ruolo delle scuole nella tutela ambientale.

24 maggio 2025 21:05
Emergenza ambientale a Milazzo, il CNDDU chiede bonifiche e trasparenza - Coordinamento Nazionale Docenti
Coordinamento Nazionale Docenti
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Il Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani denuncia la grave crisi ambientale e sanitaria nell’area industriale di Milazzo, riconosciuta SIN dal 2006. Il sito, esteso tra terra e mare, continua a minacciare la salute pubblica e i diritti fondamentali delle comunità locali. Le bonifiche promesse tardano, mentre il ruolo della scuola diventa cruciale per promuovere coscienza ambientale e cittadinanza attiva

Milazzo: un SIN dimenticato e ancora contaminato

Il Sito di Interesse Nazionale (SIN) "Area Industriale di Milazzo", che coinvolge cinque comuni della provincia di Messina, rappresenta da decenni una delle emergenze ambientali più gravi del Mezzogiorno. Con oltre 550 ettari a terra e circa 1000 a mare, l’area ospita da oltre mezzo secolo raffinerie, centrali elettriche e impianti industriali che hanno lasciato una pesante eredità di inquinamento ambientale. Il suolo risulta contaminato da diossine, prodotti dalla combustione illecita di rifiuti, e la falda acquifera mostra presenze critiche di idrocarburi e metalli pesanti. Gravissima anche la presenza di amianto, eredità dell’ex stabilimento Sacelit.

Grave crisi ambientale a Milazzo, diritti violati e lentezza delle bonifiche

La crisi ambientale del SIN compromette i diritti fondamentali delle comunità locali, a partire da quelli alla salute, alla sicurezza e a un ambiente vivibile. Nonostante la perimetrazione ufficiale del sito nel 2006 e la legge 266/2005 che ne ha riconosciuto il valore nazionale, gli interventi di bonifica sono stati sporadici, incompleti e privi di trasparenza pubblica. Gli Accordi di Programma, incluso l’ultimo del 9 febbraio 2021, non hanno avuto una ricaduta significativa. Il Coordinamento Docenti dei Diritti Umani definisce questa situazione una colpa storica delle istituzioni e un atto di ingiustizia verso le generazioni più giovani, esposte a un rischio sanitario costante.

Il ruolo fondamentale della scuola

In questo contesto, la scuola assume un ruolo strategico come presidio culturale e di responsabilità civile. Il Coordinamento sottolinea come gli istituti scolastici debbano diventare laboratori permanenti di educazione ambientale, cittadinanza attiva e legalità. È nelle aule che si forma lo spirito critico verso le politiche ambientali inefficienti e si sviluppa la conoscenza scientifica necessaria a comprendere e contrastare i danni ambientali. L’educazione civica ambientale deve diventare parte integrante dei curricoli, con focus sui SIN locali, affinché le nuove generazioni possano monitorare attivamente i propri territori e contribuire al cambiamento.

Le richieste del CNDDU alle istituzioni

Il CNDDU ritiene imprescindibile:

  • l’inserimento di approfondimenti sui SIN nei curricoli scolastici;
  • l’attivazione di percorsi educativi e di monitoraggio ambientale attivo;
  • la promozione di gemellaggi tra scuole di aree inquinate e realtà virtuose;
  • la creazione di tavoli permanenti tra scuole, enti locali e associazioni.

Inoltre, si chiede alle istituzioni un'accelerazione reale e trasparente dei lavori di bonifica, la piena attuazione degli accordi esistenti, e una costante informazione alla cittadinanza sull’avanzamento degli interventi. Milazzo e il suo hinterland non possono continuare a essere terre di sacrificio ambientale. Ogni giorno perso è un diritto negato, ogni silenzio una complicità

Comunicato stampa

Comunicato stampa CNDDU Milazzo