Emergenza giovanile a Lodi: l'appello del CNDDU al Ministro Valditara per la legalità
A Lodi, il disagio giovanile spinge i docenti a chiedere a Valditara un piano nazionale per rafforzare l'educazione civica e alla legalità nelle scuole.


Il degrado urbano e il consumo di alcol tra i giovani a Lodi segnalano una profonda crisi educativa. Il Coordinamento Docenti Diritti Umani lancia un appello per un'azione sistemica che vada oltre la semplice repressione, coinvolgendo scuola e istituzioni in un progetto condiviso. Ecco la nota stampa del CNDDU.
Lodi, emergenza giovanile: Appello a Valditara per un piano nazionale sulla legalità e l’educazione civica
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani osserva con crescente attenzione il fenomeno che, a Lodi, vede piazza Mercato e via Strepponi trasformarsi in spazi di consumo incontrollato di alcol, conflittualità latente e degrado urbano.
Non è sufficiente leggerlo come cronaca di disordine: è l’indicatore di una crisi educativa che interpella l’intero sistema sociale e culturale.
La presenza di adolescenti che accedono facilmente a superalcolici, spesso venduti a minori, richiama con forza la necessità di riflettere sulla fragilità degli strumenti di prevenzione e sull’insufficiente presidio dei luoghi educativi.
Il disagio non si combatte solo con ordinanze o pattugliamenti: serve un progetto organico capace di restituire senso al vivere comune, ricostruendo i legami tra scuola, famiglie e territorio.
In questa prospettiva, la scuola rappresenta il presidio primario: è lì che occorre rafforzare l’educazione civica, intesa non come disciplina accessoria ma come laboratorio permanente di cittadinanza responsabile e di cultura della legalità.
Gli studenti vanno messi in condizione di leggere criticamente i fenomeni sociali, comprendere le implicazioni delle proprie scelte e sviluppare consapevolezza rispetto ai diritti e ai doveri che regolano la convivenza civile.
L’educazione alla legalità non può ridursi a momenti episodici, ma deve divenire tessuto connettivo dei percorsi scolastici, in grado di tradursi in comportamenti concreti e in cittadinanza attiva.
Accanto all’impegno educativo, la città deve offrire spazi di aggregazione che non siano succedanei del mercato notturno, ma opportunità di crescita culturale, sportiva e relazionale.
Il CNDDU invita quindi le istituzioni scolastiche e universitarie, insieme alle amministrazioni locali, a promuovere sinergie strutturate, capaci di generare una rete di responsabilità condivisa.
Restituire dignità agli spazi pubblici significa, al contempo, restituire fiducia ai giovani, riconoscendoli non come problema da arginare, ma come risorsa da orientare e valorizzare.
Solo così piazze e strade potranno tornare a essere il cuore di una socialità costruttiva e non il teatro del disagio. Per questo proponiamo l’avvio di un piano educativo nazionale che preveda moduli didattici specifici sul tema della legalità e del rispetto degli spazi comuni.
Tali percorsi, integrati all’interno dell’educazione civica, dovrebbero favorire il dialogo con esperti, rappresentanti delle istituzioni e realtà del terzo settore.
L’obiettivo non è la mera repressione di condotte scorrette, ma la costruzione di una mentalità civica condivisa, capace di durare nel tempo.Iniziative di service learning, laboratori sulla gestione dei conflitti, attività di peer education possono diventare strumenti concreti di trasformazione sociale.
Un investimento in questa direzione produrrebbe ricadute positive non solo sulla sicurezza urbana, ma soprattutto sulla qualità della democrazia.
Il CNDDU ribadisce la necessità di un impegno politico e culturale costante, che non lasci sole le scuole nella gestione di sfide tanto complesse.
Crediamo che solo un’alleanza educativa ampia possa restituire alle giovani generazioni il senso profondo del vivere insieme.
Invitiamo pertanto il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a farsi promotore di un tavolo permanente sulla legalità in ambito scolastico, affinché l’educazione civica diventi il pilastro di una strategia nazionale contro il disagio giovanile.
È tempo di passare da proclami generici a interventi strutturali che restituiscano dignità ai territori e speranza ai ragazzi.
prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU