Evasione dopo la laurea, catturato a Barcellona il condannato per la strage di Corinaldo
Catturato Andrea Cavallari, evaso dopo la laurea a Bologna: indagini sull’evasione, una rete di aiuti e una fuga pianificata dopo la strage di Corinaldo


Andrea Cavallari, 26 anni, condannato a quasi 12 anni per la strage di Corinaldo, è stato catturato a Barcellona dopo l'evasione in seguito alla laurea conseguita a Bologna. Aveva ottenuto un permesso senza scorta per discutere la tesi, poi si era dileguato. Gli inquirenti ipotizzano una fuga pianificata e indagano su possibili favoreggiatori
Il permesso per la laurea e l’evasione
Andrea Cavallari, era riuscito a ottenere un permesso per discutere la laurea triennale in “Consulente del lavoro e relazioni aziendali” presso l’Università di Bologna. Il magistrato di sorveglianza aveva autorizzato la sua uscita senza scorta, confidando nel buon esito della giornata. Dopo la discussione della tesi e i festeggiamenti con la famiglia in un ristorante della zona universitaria, il giovane si è allontanato con la scusa di un saluto alla fidanzata e da quel momento ha fatto perdere le proprie tracce. Secondo gli investigatori, la fuga sarebbe stata accuratamente pianificata con l’aiuto di una rete esterna.
Le polemiche sulla sorveglianza e il fascicolo per favoreggiamento
Il caso ha immediatamente acceso il dibattito sulla concessione di permessi senza vigilanza a soggetti condannati per reati gravi. Cavallari avrebbe potuto accedere nei prossimi mesi a benefici penitenziari, ma la fuga comporterà ora l'obbligo di scontare l’intera pena, con l’aggiunta di una condanna da uno a tre anni per evasione. La Procura di Bologna ha aperto un’indagine parallela per favoreggiamento: si cerca di chiarire chi abbia contribuito alla fuga e come il detenuto sia riuscito a oltrepassare i confini nazionali e raggiungere la Spagna. Si ipotizza un appoggio logistico e organizzativo, anche per la permanenza a Barcellona.
Cattura a Barcellona e le indagini in corso
Cavallari è stato fermato in strada a Barcellona nella mattinata del 16 luglio, grazie all’azione congiunta del nucleo investigativo della polizia penitenziaria e alla collaborazione internazionale con le autorità spagnole. “Il soggetto ha mostrato buone doti simulatorie per ottenere il permesso, ma la sua pericolosità era nota,” hanno commentato Giovanni Battista Durante e Francesco Campobasso, segretari del Sappe. L’arresto è stato definito una “brillante operazione” dalle autorità penitenziarie. Le indagini proseguono per ricostruire la rete di contatti che ha sostenuto Cavallari e per mappare i suoi movimenti nei giorni successivi all’evasione, in attesa della nuova imputazione e del possibile processo per i reati connessi.