Fake news, la Rai rilancia la campagna 'Uniti contro la disinformazione' con 10 video educativi
Rai rilancia "Uniti contro la disinformazione": 10 video per combattere fake news, AI e complottismi con media literacy e alleanze educative.


In un'epoca in cui l'informazione circola senza filtri e le tecnologie digitali amplificano la diffusione di contenuti falsi, la Rai torna in campo con una campagna di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno delle fake news. L’iniziativa, intitolata “Uniti contro la disinformazione”, sottolinea l’urgenza di rafforzare l’alfabetizzazione digitale e la consapevolezza mediatica, rivolgendosi a cittadini di ogni età.
Una nuova fase della campagna Rai contro le fake news
A partire da domani, 30 aprile, la Rai rilancia le Pillole “Uniti contro la disinformazione”, brevi filmati di un minuto ciascuno, prodotti da Rai Contenuti Digitali e Transmediali in collaborazione con Rai Ufficio Studi. Obiettivo dell’iniziativa è mettere in guardia il pubblico dai rischi della disinformazione, oggi sempre più sofisticata, soprattutto per l’apporto delle tecnologie legate all’Intelligenza Artificiale.
Dieci video per informare e difendersi
I dieci filmati affrontano vari aspetti del fenomeno, dalla prevenzione alla diffusione di teorie complottiste, passando per le manipolazioni generate dall’IA e l’uso crescente dei deepfake. In particolare, la campagna mostra come certe fake news abbiano avuto impatti reali e potenzialmente drammatici sulla società.
Casi concreti: Southport, Los Angeles e i deepfake
Alcuni esempi analizzati nei filmati sono particolarmente significativi. La presunta strage di Southport, nel Regno Unito, è un caso in cui una falsa notizia ha contribuito a impedire l’intervento tempestivo delle autorità. Durante gli incendi di Los Angeles del gennaio 2025, l’uso di immagini e notizie generate da IA ha creato ulteriore confusione e panico tra i cittadini.
Particolare attenzione è dedicata ai video deepfake, come quello di Bill Gates manipolato digitalmente, in cui l’uso dell’IA ha generato un contenuto falso ma incredibilmente realistico. Tali strumenti pongono nuove e complesse sfide all’informazione.
Disinformazione e complottismo: un allarme culturale
La campagna analizza anche l’impatto delle teorie complottiste, dalle più note — come la negazione dello sbarco sulla Luna del 1969 — fino a recenti bufale su presunte scoperte archeologiche e antichi manoscritti emersi “misteriosamente”. La diffusione di queste narrazioni mina la fiducia nella scienza e nelle istituzioni, alimentando una crescente psicosi collettiva.
Una campagna già premiata dal pubblico
Quella delle Pillole Rai è una formula vincente, già sperimentata con successo in passato: la precedente edizione della campagna ha raggiunto oltre 848 milioni di contatti in Italia, dimostrando l’efficacia di un approccio chiaro, diretto e capillare.
Una rete nazionale ed europea contro la disinformazione
L’iniziativa si inserisce in un più ampio percorso di alfabetizzazione digitale del servizio pubblico, attraverso l’attività di media literacy portata avanti da Rai Ufficio Studi. In questo ambito nasce anche l’Italian Digital Media Observatory (IDMO), un consorzio cofinanziato dalla Commissione Europea e coordinato dall’Università Luiss Guido Carli. Tra i partner, oltre a Rai, figurano Tim, Cy4gate, T6 Ecosystems, NewsGuard, Ansa e Pagella Politica.
Collaborazione con scuole e agenzie educative
I promotori sottolineano che la lotta alla disinformazione non può prescindere da un’alleanza educativa più ampia. Per questo, l’iniziativa si rivolge anche alle scuole e alle altre agenzie formative del territorio, per formare cittadini più consapevoli, critici e informati fin dalla giovane età.