Famiglia nel bosco: 'Quando torniamo a casa?', la richiesta dei bimbi all'avvocato

La vicenda della famiglia nel bosco di Palmoli continua a far discutere: il legale incontra i minori e racconta la sofferenza dei genitori.

24 novembre 2025 09:00
Famiglia nel bosco: 'Quando torniamo a casa?', la richiesta dei bimbi all'avvocato - I genitori della famiglia che vive nel bosco
I genitori della famiglia che vive nel bosco
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Nuovi aggiornamenti sulla famiglia nel bosco di Palmoli. L’avvocato Giovanni Angelucci ha visitato i tre minori allontanati dai genitori, raccogliendo il loro desiderio di tornare a casa. Mentre si prepara il ricorso legale, emerge un quadro di forte stress emotivo per la coppia, con la madre scossa e il padre rimasto solo nella loro abitazione isolata, provato fisicamente dall'assenza dei figli.

La visita ai figli della famiglia nel bosco

L'avvocato Angelucci ha descritto l'incontro avvenuto nella struttura protetta dove sono collocati i minori. Sebbene i piccoli siano apparsi fisicamente in salute e sorridenti, nei loro occhi si leggeva una evidente malinconia di fondo. Il momento più toccante ha riguardato il maschietto che, dopo aver corso incontro al legale per abbracciarlo, ha posto una domanda straziante: "Quando ci riporti a casa?". Questa richiesta evidenzia il legame interrotto bruscamente con l'ambiente d'origine. La madre, pur essendo nella stessa struttura, vive separata dai figli e condivide con loro solo i pasti. Una condizione che limita il contatto a circa mezz'ora per volta, aumentando il senso di distacco per un nucleo abituato a una simbiosi totale.

Le condizioni di salute dei genitori

La situazione sta avendo ripercussioni fisiche pesanti sulla coppia anglo-australiana. Il padre, rimasto solo a Palmoli, ha accusato malesseri tra cui vomito, causati dalla separazione forzata dai cari. L'avvocato riferisce che l'uomo soffre poiché la casa, senza il calore familiare, è percepita ora come un luogo freddo e ostile. La difesa intende depositare il ricorso contro l'ordinanza del Tribunale quanto prima. La strategia prevede due fasi distinte: ottenere il ricongiungimento immediato del nucleo e, successivamente, il rientro nell'abitazione, ma solo dopo aver realizzato i servizi igienici necessari, come il bagno adiacente, per rendere la struttura idonea e pienamente conforme alle normative di abitabilità vigenti.

Polemiche e insulti contro il tribunale

La vicenda ha travalicato la cronaca locale, accendendo un dibattito molto aspro sul web che preoccupa le autorità giudiziarie. La discussione pubblica è purtroppo degenerata in attacchi personali diretti a Cecilia Angrisano, presidente del Tribunale per i minorenni dell'Aquila. Sui social network sono apparsi centinaia di commenti offensivi e minacciosi, con utenti intenti a cercare indirizzi e contatti privati della giudice. Questo clima d'odio, che ha assunto i contorni di una caccia alle streghe virtuale, potrebbe portare presto alla presentazione di un esposto formale. Le istituzioni stanno monitorando attentamente la situazione per tutelare chi è chiamato a prendere decisioni difficili a protezione dei minori.

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