Ferie d'ufficio docenti: illegittime senza l'invito formale del DS
Una docente precaria, assistita da Anief, ottiene un risarcimento di quasi 2.800 euro. Il Tribunale di Agrigento chiarisce le regole sulle ferie d'ufficio.


Il Tribunale di Agrigento ha dichiarato illegittime le ferie d'ufficio per i docenti precari se non precedute da un invito formale a goderne. Una supplente ha ottenuto un risarcimento di quasi 2.800 euro, stabilendo un precedente importante per la tutela del personale scolastico con contratto a tempo determinato, che spesso si vede negare l'indennità sostitutiva.
Il principio stabilito dalla sentenza
Il Tribunale del Lavoro di Agrigento ha ribadito un concetto fondamentale: il lavoratore ha diritto all'indennità sostitutiva per le ferie non godute, a meno che il datore di lavoro non fornisca la prova di averlo formalmente invitato a usufruirne. La semplice sospensione delle lezioni non trasforma automaticamente quei giorni in ferie per il personale scolastico. Il dirigente ha l'onere di comunicare esplicitamente la necessità di fruire dei giorni di riposo. In assenza di tale comunicazione, il diritto del docente a ricevere un compenso economico rimane intatto. Questa pronuncia tutela il diritto alle ferie come un elemento irrinunciabile del rapporto di lavoro.
La normativa europea sulle ferie d'ufficio
La decisione del giudice si allinea perfettamente con i principi sanciti dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea. Le sentenze europee specificano che la perdita automatica del diritto alle ferie retribuite, e della relativa indennità sostitutiva, non è ammissibile. È necessario che il lavoratore sia stato messo nelle condizioni di esercitare concretamente il suo diritto prima della scadenza del contratto. L'imposizione delle ferie d'ufficio senza un'adeguata e preventiva informazione è quindi una pratica contraria alla normativa comunitaria. La tutela del lavoratore è prioritaria e il diritto al riposo non può essere annullato da un automatismo amministrativo.
Il risarcimento e l'importanza del ricorso
Grazie all'azione legale, alla docente precaria è stato riconosciuto un risarcimento di 2.794,89 euro, più interessi, per le ferie non godute accumulate in cinque anni scolastici. Questo caso dimostra l'importanza di agire legalmente per far valere i propri diritti. Il ricorso diventa uno strumento essenziale per contrastare prassi illegittime e ottenere il giusto compenso. La giurisprudenza, inclusa una sentenza della Corte di Cassazione, conferma che l'indennità per le ferie maturate e non godute è un elemento retributivo a tutti gli effetti, soggetto a prescrizione decennale, e non un diritto che decade con la fine del contratto a termine.