Ferie non godute docenti: a Genova riconosciuti 14 mila euro ad un precario

Il Tribunale di Genova condanna l'amministrazione per il mancato indennizzo a un supplente, fissando un precedente per la parità di trattamento.

07 ottobre 2025 16:32
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Una sentenza del Tribunale di Genova ha stabilito un risarcimento di 14.000 euro per le ferie non godute di un insegnante. Questa decisione rafforza la tutela dei docenti precari e riafferma un principio fondamentale: il diritto alle ferie è irrinunciabile, anche al termine di un contratto a tempo determinato nel comparto scolastico, garantendo la giusta monetizzazione.

Il caso delle ferie non godute del docente supplente a Genova

Una vittoria significativa per i diritti dei lavoratori della scuola arriva da Genova. Il Tribunale locale, con la sentenza N.914/2025, ha condannato l’amministrazione a versare un risarcimento di circa 14.000 euro a un insegnante. Il docente aveva lavorato per due anni con contratti a tempo determinato. Alla scadenza del rapporto, non gli era stata corrisposta l'indennità per le ferie maturate ma non fruite per esigenze di servizio. La sentenza ha riconosciuto la piena legittimità della sua richiesta. Viene così stabilito che la mancata fruizione delle ferie, se non per scelta del lavoratore, deve tradursi in un compenso economico per il supplente.

Il principio del diritto irrinunciabile alle ferie

La decisione del giudice si fonda su un pilastro del diritto del lavoro europeo e nazionale. Il diritto alle ferie annuali retribuite è considerato un principio fondamentale e irrinunciabile per ogni lavoratore. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha più volte ribadito l'illegittimità di prassi discriminatorie. Queste normative mirano a proteggere il lavoratore a tempo determinato, garantendogli le stesse tutele dei colleghi con contratto a tempo indeterminato. Perdere il diritto economico corrispondente alle ferie solo perché il contratto scade è contrario a tale principio di protezione sociale del lavoratore.

La parità di trattamento tra docenti di ruolo e precari

Questa sentenza è un passo avanti cruciale verso la piena parità di trattamento nel settore scolastico. La prassi di negare ai supplenti l'indennità sostitutiva per le ferie è una forma di discriminazione economica. Il verdetto chiarisce che l'amministrazione ha il dovere di mettere il lavoratore in condizione di godere del suo riposo. Se ciò non avviene per motivi organizzativi, il diritto si trasforma in una pretesa economica. Di conseguenza, non vi possono essere differenze tra docenti di ruolo e precari su questo fronte, garantendo tutele eque per tutto il personale.

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