Festa nazionale di San Francesco: impatto su busta paga

Dal 2027 il 4 ottobre sarà festa nazionale di San Francesco: un giorno di riposo retribuito in più e straordinari maggiorati per chi lavora.

21 settembre 2025 19:05
Festa nazionale di San Francesco: impatto su busta paga - San Francesco
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Il 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco, tornerà a essere festa nazionale. Dopo l’approvazione in Parlamento, la ricorrenza porterà un giorno di riposo retribuito per milioni di lavoratori e lavoratrici, con effetti diretti anche sulla busta paga. Il provvedimento entrerà in vigore dal 2027, in occasione dell’anniversario della morte del Santo di Assisi.

Perché torna la festa di San Francesco

Il disegno di legge è stato già approvato in Commissione Affari costituzionali e sostenuto trasversalmente da più partiti. L’obiettivo è valorizzare i valori di pace, fraternità e tutela dell’ambiente, legati alla figura del Santo, patrono d’Italia insieme a Santa Caterina da Siena. La scelta di inserire nuovamente questa festa nazionale non è casuale: nel 2026 cadrà l’ottavo centenario della morte di San Francesco.
La ricorrenza era stata riconosciuta nel 1958 ma cancellata nel 1977 con la legge sull’austerità economica, insieme ad altre solennità. Da allora era rimasta solo come “giornata della Pace”, senza effetti concreti su lavoro e stipendi. Con il nuovo testo, invece, il 4 ottobre tornerà a incidere direttamente sulla busta paga.

Effetti su lavoratori e aziende

Il ritorno della festività avrà conseguenze pratiche per milioni di dipendenti pubblici e privati. Per i lavoratori la data comporterà riposo retribuito, al pari di Natale o Pasqua, e per chi sarà in servizio straordinari pagati con maggiorazioni contrattuali. I settori più coinvolti saranno sanità, forze dell’ordine e servizi essenziali, dove la continuità deve essere garantita.
Per le aziende private ci sarà l’obbligo di riconoscere la paga festiva o la maggiorazione per chi lavora. Lo Stato ha stimato un onere superiore ai 10 milioni di euro annui per coprire indennità e turni del comparto pubblico. Tuttavia, il primo impatto concreto si vedrà solo nel 2027, perché nel 2026 il 4 ottobre cadrà di domenica.

Il ritorno del 4 ottobre come festa nazionale non è solo un segnale simbolico, ma un beneficio concreto per i lavoratori, che avranno diritto a un giorno di riposo retribuito o a straordinari maggiorati. Una misura che unisce memoria storica, valori sociali e vantaggi economici.

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