Galatone, ragazzina con disabilità vittima di bullismo: per il CNDDU urge più tutela dei diritti umani

Galatone (LE): ragazzina disabile vittima di bullismo. L'analisi del caso e l'urgenza di interventi educativi e psicologici per tutelare i più fragili.

28 settembre 2025 10:00
Galatone, ragazzina con disabilità vittima di bullismo: per il CNDDU urge più tutela dei diritti umani - Coordinamento Nazionale Docenti
Coordinamento Nazionale Docenti
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La grave vicenda di bullismo a Galatone ai danni di una ragazzina disabile non è un semplice conflitto, ma un'esperienza traumatica. Emerge la necessità di un supporto psicologico mirato e di un contesto scolastico sicuro, capace di proteggere le vittime e prevenire la violenza.

Galatone (LE) – Ragazzina disabile vittima di bullismo da coetanei: urgente intervento educativo e scolastico

l Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani segue con profonda attenzione la vicenda di Galatone (Lecce), dove una ragazzina con disabilità è stata vittima di mesi di bullismo da parte di coetanei.

Dal punto di vista psicologico, ciò che emerge non è solo un episodio di conflitto tra pari, ma una esperienza traumatica che può avere effetti duraturi sul benessere emotivo, sull’autostima e sulla percezione di sicurezza della vittima. La ragazza ha vissuto paura costante, isolamento sociale e ansia, fino al punto da evitare di uscire di casa e relazionarsi con i propri coetanei.

Il bullismo reiterato, soprattutto quando colpisce una persona fragile, può generare sentimenti di impotenza, senso di colpa, insicurezza e diffidenza verso l’ambiente circostante. In molti casi, questi vissuti compromettono la possibilità di sviluppare relazioni positive e possono incidere sul rendimento scolastico e sullo sviluppo emotivo.

In questa vicenda, la scuola ha avuto un ruolo cruciale: è stata il luogo dove la ragazza ha trovato ascolto, comprensione e la possibilità di denunciare le angherie subite. Questo conferma quanto sia fondamentale che la scuola non sia solo un contesto educativo, ma anche un presidio psicologico, in cui gli insegnanti e gli operatori siano formati per intercettare segnali di disagio e attivare percorsi di sostegno adeguati.

Dal punto di vista educativo e psicologico, è necessario intervenire su più livelli: supporto psicologico individuale alla vittima, percorsi di educazione emotiva e sociale per i ragazzi coinvolti, e creazione di un contesto scolastico inclusivo e sicuro. È fondamentale promuovere competenze come l’empatia, la gestione dei conflitti e la responsabilità sociale, affinché la violenza tra pari non trovi terreno fertile.

Ogni adulto, docente, genitore o operatore sociale ha il compito di riconoscere e prevenire le dinamiche di sopraffazione, evitando che il silenzio o l’indifferenza diventino complici del disagio.

Il CNDDU ribadisce l’importanza di percorsi integrati tra scuola, famiglie, servizi sociali e comunità, per garantire protezione, ascolto e recupero della fiducia nelle relazioni sociali. Nessun minore dovrebbe vivere esperienze simili senza supporto psicologico ed educativo.

Infine, il bullismo non è solo un fenomeno sociale, ma un problema di salute mentale: intervenire tempestivamente significa prevenire conseguenze a lungo termine sulla crescita emotiva e relazionale dei ragazzi.

La scuola, in questa prospettiva, deve diventare un vero laboratorio di inclusione, rispetto e valorizzazione delle differenze, dove i diritti umani non sono teoria, ma prassi quotidiana.

Il CNDDU continuerà a monitorare la vicenda e a promuovere interventi concreti, affinché ogni ragazza e ogni ragazzo possa vivere in sicurezza, dignità e serenità, e sviluppare competenze socio-emotive fondamentali per la vita.

prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU