Giovani e disagio emotivo: scuole e politica unite per la salute mentale
Cresce il disagio emotivo tra i giovani. Scuola e politica chiedono interventi urgenti per tutelare la salute mentale e garantire benessere psicologico.
Ansia, depressione, solitudine digitale, disagio emotivo e perfino pensieri suicidari stanno colpendo in modo sempre più evidente le nuove generazioni. Dopo la pandemia e con l’aumento dell’esposizione online, il disagio psicologico tra gli adolescenti è cresciuto a ritmi preoccupanti. Durante la terza edizione di “Azzurra Libertà” a San Benedetto del Tronto, il tema centrale è stato proprio il benessere psicologico dei giovani. I rappresentanti politici e del mondo scolastico hanno lanciato un appello per un impegno concreto e strutturato.
Secondo quanto riportato da La Tecnica della Scuola, Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, ha sottolineato che “la salute mentale non è un lusso, è un diritto” e ha chiesto un Piano nazionale per il benessere psicologico dei giovani, con psicologi stabili nelle scuole, campagne di sensibilizzazione, formazione per insegnanti e famiglie, e potenziamento dei consultori e dei centri territoriali di salute mentale
La salute mentale non è un lusso, è un diritto
Durante l’evento, la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha sottolineato l’urgenza di riconoscere la salute mentale come un diritto essenziale. “Non si può parlare di benessere, libertà o crescita senza una reale cura della salute psicologica,” ha affermato con decisione. Secondo Ronzulli, è tempo di superare i tabù e mettere in campo un Piano nazionale stabile per il benessere psicologico dei giovani. La proposta include l’introduzione di psicologi fissi nelle scuole, campagne contro lo stigma e una formazione mirata per docenti e famiglie.
Disagio emotivo: le scuole devono diventare presidio di prevenzione
Anche dal mondo dell’istruzione arrivano richieste precise. Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ha definito il “Bonus Psicologo” un buon inizio, ma ha ribadito la necessità di strutture permanenti di supporto psicologico in ogni scuola. Secondo Pacifico, la figura dello psicologo dovrebbe agire da sentinella per individuare in anticipo i segnali di disagio, lavorando anche con il personale scolastico, sempre più esposto a episodi di violenza e stress lavorativo.
Serve una rete educativa che coinvolga anche le famiglie
Per Mario Rusconi, presidente dell’ANP Roma, la presenza di psicologi ed esperti nei contesti scolastici aiuterebbe non solo gli studenti, ma anche i genitori. "I ragazzi assorbono ciò che vedono in casa: è fondamentale coinvolgere le famiglie nel percorso educativo", ha dichiarato. Sportelli psicopedagogici, dialogo costante tra scuola e famiglia e supporto nei contesti sociali più complessi sono strumenti chiave per fermare l’escalation di malessere giovanile.