Giovani e stereotipi di genere: l’indagine Istat svela preoccupanti atteggiamenti verso la violenza

L’indagine Istat 2023 rivela la diffusione di stereotipi di genere e tolleranza verso la violenza tra gli adolescenti, con dati preoccupanti.

25 luglio 2025 13:12
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Violenza di genere
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Nel 2023, l’Istat ha condotto un’approfondita indagine su un campione di oltre 39.000 giovani tra gli 11 e i 19 anni, italiani e stranieri, per analizzare la diffusione degli stereotipi di genere e la percezione della violenza nelle relazioni affettive. Lo studio, promosso in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità, mostra come certi pregiudizi e forme di tolleranza verso la violenza, anche psicologica, siano ancora radicati nelle nuove generazioni, pur emergendo anche segnali di consapevolezza e cambiamento.

Controllo e abuso psicologico: una normalità inquietante per molti giovani

Uno degli aspetti più allarmanti emersi dall’indagine riguarda il controllo digitale, considerato accettabile da oltre un terzo dei giovani intervistati (36%). In particolare, il 43,7% dei ragazzi e il 27,7% delle ragazze giudicano normale che un partner maschile controlli il cellulare o i social della fidanzata. Questo dato evidenzia come comportamenti di controllo, che rappresentano una forma di violenza psicologica, siano ancora percepiti come parte accettabile della relazione di coppia.

Anche sul fronte della violenza fisica i numeri sono preoccupanti: l’11,1% dei giovani tra i 14 e i 19 anni ritiene che sia "normale che in una relazione volino schiaffi ogni tanto", mentre il 7,3% considera accettabile che un ragazzo possa colpire la propria fidanzata in risposta a un presunto tradimento.

Violenza sessuale e abbigliamento: stereotipi di genere pericolosamente diffusi

Rimangono fortemente presenti anche i luoghi comuni legati alla violenza sessuale. Il 15,6% degli adolescenti e giovani intervistati è convinto che l’abbigliamento femminile possa provocare abusi sessuali. Tale convinzione è molto più diffusa tra i maschi (23,5%) rispetto alle femmine. Inoltre, il 13,7% dei partecipanti crede che “quando una ragazza dice no a una proposta sessuale, in realtà intenda sì”, segnalando una grave incomprensione del consenso.

Aspetto fisico e ruoli tradizionali: la forza degli stereotipi di genere

La visione della donna continua a essere influenzata da ideali estetici: il 56,4% degli intervistati ritiene che sia più importante per una ragazza essere bella rispetto a un ragazzo. Parallelamente, il 24,9% considera gli uomini meno adatti alle attività domestiche, mentre il 21,2% crede che i ragazzi siano naturalmente più portati delle ragazze nelle discipline tecnico-scientifiche. Questi dati dimostrano come i ruoli di genere tradizionali continuino a condizionare le percezioni dei giovani, anche nelle fasce più giovani della popolazione.

Influenze socio-economiche e culturali: l’importanza del contesto familiare

Lo studio mette in luce significative differenze nei risultati a seconda del genere, dell’origine e del contesto familiare. I ragazzi e i giovani stranieri tendono a mostrare un’adesione maggiore agli stereotipi rispetto alle ragazze e ai coetanei italiani. Tuttavia, un fattore protettivo importante si conferma l’istruzione materna: i giovani le cui madri hanno conseguito una laurea o un dottorato presentano una minore propensione ad accettare stereotipi legati alla violenza sessuale e ai ruoli di genere. Anche le condizioni economiche e culturali più favorevoli sembrano favorire atteggiamenti più equi e paritari.

Segnali incoraggianti: il valore della reciprocità e il rifiuto della violenza

Nonostante il quadro preoccupante, dall’indagine emergono anche spunti positivi. Il 94,6% dei giovani afferma che le donne non dovrebbero mai accettare la violenza all’interno della coppia, soprattutto se sono madri. Inoltre, alla domanda su cosa renda sana una relazione, quasi la metà (48,1%) ha indicato il sostegno reciproco nei momenti difficili come elemento essenziale, seguito da sincerità (44,4%), fedeltà (42,6%) e comprensione (32,8%). Aspetti legati all’aspetto fisico, come bellezza (9,4%) e attrazione (10%), sono invece considerati meno centrali, segno di una maggiore maturità emotiva in parte del campione.

Stereotipi di genere: educazione e prevenzione come chiavi del cambiamento

I risultati dell’indagine confermano la necessità urgente di percorsi educativi mirati all’abbattimento degli stereotipi di genere e alla promozione di una cultura del rispetto e del consenso. Se da un lato una fetta significativa dei giovani mostra ancora atteggiamenti problematici, dall’altro esiste una base solida di valori positivi su cui costruire un futuro più equo. Intervenire ora, in famiglia e a scuola, è fondamentale per invertire la rotta.