Il 22% sceglie il full time: Generazione Z cambia il lavoro
La Generazione Z trasforma il lavoro: mobilità elevata, contratti flessibili e valori personali ridisegnano carriera e scelte professionali.


La Generazione Z sta cambiando profondamente il mondo del lavoro. Tra mobilità elevata, nuove priorità e valori personali, i giovani nati tra il 1997 e il 2007 scelgono contratti flessibili e percorsi professionali dinamici, ridisegnando le logiche tradizionali dell’impiego stabile e del tempo pieno.
Mobilità e nuove prospettive occupazionali
Secondo il Randstad Workmonitor Pulse, il 37% dei lavoratori nati tra il 1997 e il 2007 intende restare nell’attuale impiego massimo un anno, contro il 28% dei Millennials, il 13% della Generazione X e il 19% dei Boomers. Solo il 17% dei Gen Z immagina di restarvi “per sempre” (dato che sale al 30% tra la Gen X), mentre il 25% prevede di cambiare tra uno e due anni e l’11% tra tre e cinque anni. Questa mobilità non indica assenza di progettualità, ma la ricerca di opportunità più coerenti con i propri obiettivi, con una visione dinamica dell’esperienza lavorativa. La propensione a cambiare impiego riflette la volontà di esplorare percorsi differenti, non sempre limitati al breve termine.
Ambizione, sviluppo e valori nelle scelte professionali
Per l’87% dei lavoratori Gen Z, la selezione di una nuova posizione include obiettivi a lungo termine. Non si tratta solo di stipendio: l’assenza di concrete prospettive di avanzamento di carriera e di percorsi di crescita rappresenta una delle ragioni principali che spingono i giovani a lasciare un impiego. Gli elementi chiave diventano ambizione personale, opportunità di formazione e compatibilità con i propri valori. In questo scenario, la flessibilità e la possibilità di sviluppo professionale chiaro superano la semplice stabilità contrattuale. Molti ricercano contesti che consentano l’utilizzo di nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, per accrescere competenze e autonomia, pretendendo un lavoro che rifletta le proprie convinzioni etiche.
La pluralità occupazionale come strategia
La ricerca, condotta su 11.250 lavoratori in 15 Paesi (di cui 750 italiani), mostra come la Generazione Z sia protagonista di una vera trasformazione del mercato del lavoro. Solo il 22% sceglierebbe il full time (contro circa il 30% di Boomers e Gen X), mentre il 19% vorrebbe combinare un impiego stabile con un’attività extra retribuita. Un quarto preferirebbe il part time con diverse combinazioni contrattuali, il 14% aspira all’indipendenza da lavoratore autonomo, il 13% opta per contratti temporanei e il 7% predilige il lavoro da free-lance. Questi dati confermano l’avvento di una nuova era in cui la pluralità occupazionale diventa regola e strategia per il futuro, rispecchiando il desiderio di indipendenza, flessibilità e sviluppo costante.