Immissioni in ruolo 2025, Gilda: 'Piano assunzionale del governo insufficiente contro il precariato'

Il piano di immissioni in ruolo 2025/26 è approvato, ma il sindacato Gilda lancia l'allarme su precariato e carenze di organico. Analisi e numeri.

06 agosto 2025 16:13
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Il nuovo decreto per le immissioni in ruolo 2025/2026, approvato dal governo, autorizza nuove assunzioni nel mondo della scuola. Tuttavia, il sindacato Gilda Unams lancia l'allarme: le misure non risolvono il problema del precariato scolastico, anzi rischiano di aggravarlo, con particolari criticità per il personale ATA e sul sostegno.

Il nuovo piano di assunzioni

L'altro ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto che autorizza un nuovo piano di assunzioni a tempo indeterminato per l'anno scolastico 2025/2026. Il provvedimento interessa diverse figure professionali: docenti, dirigenti scolastici, insegnanti di religione e personale ATA. Per quest'ultimo settore, le immissioni in ruolo autorizzate sono 10.349, un numero in netta diminuzione rispetto all'anno precedente. La causa di questa riduzione, secondo il sindacato, è da ricercare nella legge di bilancio 2025, che ha introdotto un nuovo meccanismo di copertura del turnover: per ogni 100 pensionamenti, saranno autorizzate solo 75 nuove assunzioni, contro il 100% previsto in passato.

L'analisi critica di Gilda sul fenomeno del precariato

Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Federazione Gilda Unams, ha definito la situazione in peggioramento. Secondo il sindacato, i numeri annunciati non sono sufficienti a contrastare il fenomeno del precariato, che è destinato a raggiungere percentuali ancora più alte. L'attuale sistema di nomine, basato su coperture parziali, genera incertezza e rischia di causare significative disfunzioni nell'organizzazione scolastica. Un dato emblematico è che, dal 1° settembre 2025, si prevede che rimarranno vacanti ben 569 posti tra i funzionari, a testimonianza di una difficoltà cronica nel coprire gli organici necessari.

Carenze nel personale ATA e sul sostegno

L'analisi del sindacato evidenzia come per il personale ATA sia stato coperto di fatto solo un terzo dei posti realmente disponibili. Questa carenza strutturale mette a rischio il corretto funzionamento dei servizi amministrativi, tecnici e ausiliari nelle scuole. La situazione si rivela altrettanto critica sul fronte delle cattedre di sostegno. Questo comparto, già tra i più colpiti dal precariato scolastico, continua a mostrare una grave insufficienza di personale specializzato rispetto al fabbisogno effettivo degli istituti, con conseguenze dirette sulla qualità dell'inclusione e del supporto agli studenti con disabilità.

In sintesi: le immissioni in ruolo del goversno sono insufficienti

In conclusione, il piano di assunzioni per la scuola 2025/2026, sebbene rappresenti un intervento del governo, viene giudicato insufficiente dal sindacato Gilda Unams. La critica principale riguarda l'incapacità di queste misure di risolvere il problema del precariato e di garantire la piena copertura degli organici, con forti ripercussioni sul personale ATA e sui docenti di sostegno.