Inclusione e successo: i fratelli Rapisarda dirigenti scolastici nonostante la cecità

Due fratelli gemelli ciechi, dirigenti scolastici a Catania, simbolo di inclusione e determinazione, superano barriere per un’educazione accessibile a tutti.

22 luglio 2025 21:34
Inclusione e successo: i fratelli Rapisarda dirigenti scolastici nonostante la cecità - Inclusione scolastica
Inclusione scolastica
Condividi

Due fratelli, accomunati dalla stessa malattia genetica e dalla determinazione, sono diventati simboli di inclusione in Italia. Emanuele e Gianluca Rapisarda, gemelli omozigoti non vedenti a causa di una retinite pigmentosa, sono oggi dirigenti scolastici a Catania. La loro storia dimostra che, con gli strumenti giusti, l'inclusione è possibile e può portare al successo. Il presente articolo prende spunto dal contributo del giornalista Valerio Musumeci, “A Catania due presidi gemelli non vedenti, la storia di Gianluca ed Emanuele Rapisarda: ‘Siamo ciechi visionari!’, pubblicato sul sito www.tecnicadellascuola.it

Dalla cecità alla dirigenza: un percorso di inclusione e successo

Affrontare una disabilità visiva fin dall’infanzia non ha impedito ai fratelli Rapisarda di raggiungere traguardi importanti. Dopo essersi laureati ed aver maturato esperienza come docenti, hanno superato il concorso per diventare dirigenti scolastici. Emanuele è preside del liceo scientifico “Galileo Galilei” dal 2022, mentre Gianluca si appresta a guidare il liceo “Lombardo Radice” dal prossimo settembre. Un doppio successo che rappresenta un caso raro, se non unico, in Italia: non tanto per la disabilità, quanto per il messaggio che questa storia trasmette. Con i giusti strumenti, l’impegno e l’accesso equo alle opportunità, l’inclusione non è solo possibile, ma doverosa.

Il sostegno istituzionale come chiave dell'inclusione scolastica

Il percorso dei due fratelli è stato reso possibile anche grazie all’appoggio dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia. Emanuele ha partecipato al concorso nel 2011, ottenendo l’uso di strumenti tecnologici assistivi e un tutor che lo ha accompagnato nelle varie fasi della selezione. Sei anni dopo, Gianluca ha potuto contare su un analogo sostegno: screen reader, assistenza qualificata e tempo aggiuntivo per affrontare le prove scritte. Questo tipo di supporto, affermano entrambi, è ciò che ha fatto davvero la differenza. Non si tratta di favoritismi, ma di garanzie fondamentali per il rispetto dei diritti.

Contro retorica e pietismo: il valore della normalità

I gemelli Rapisarda rifiutano le etichette eroiche o compassionevoli. “Non vogliamo essere visti come eccezioni o miracoli”, spiegano. “La disabilità fa parte della vita e, se le condizioni sono giuste, le persone possono realizzarsi come chiunque altro”. Le loro parole si oppongono a una narrativa ancora troppo spesso costruita su toni trionfalistici o, al contrario, carichi di compassione. L’obiettivo, invece, dovrebbe essere quello di una quotidianità accessibile, libera da barriere fisiche e culturali.

Dalla carriera docente alla guida dei licei catanesi

Dopo anni di insegnamento, i due fratelli si trovano ora a capo di due importanti istituti scolastici di Catania. Per Gianluca, tornare al liceo “Lombardo Radice”, che ha frequentato da studente, rappresenta una grande emozione. Emanuele, invece, ha assunto il ruolo di dirigente al “Galilei”, dove aveva già insegnato. Due percorsi che si intrecciano e che hanno come obiettivo comune quello di rendere la scuola un luogo realmente inclusivo, dove ogni studente possa sentirsi valorizzato.

Disabilità e istruzione: una sfida ancora aperta

I dirigenti Rapisarda pongono il tema della disabilità al centro della loro azione. “Nonostante leggi avanzate come la 104 e la recente normativa del 2024, nelle scuole italiane persistono gravi criticità, soprattutto legate all’accessibilità e al pregiudizio”, osservano. Al “Galilei”, spiega Emanuele, gli studenti con disabilità sono solo due su 1.800: segno che, ancora oggi, il liceo scientifico viene percepito come inaccessibile per chi ha bisogni speciali. Il “Lombardo Radice”, invece, accoglie circa 80 studenti con disabilità, e Gianluca promette di continuare a investire su questo fronte, valorizzando ogni percorso individuale.

Due ciechi che guardano lontano

Con ironia e orgoglio, i fratelli si definiscono “due ciechi visionari”. Per loro, la cecità non è una condanna, ma una condizione con cui convivere e superare i limiti, se si hanno gli strumenti adeguati. “La nostra è una testimonianza, non un’eccezione. Inclusione significa permettere a ogni persona, con o senza disabilità, di raggiungere i propri obiettivi. E quando questo accade, a crescere non siamo solo noi, ma l’intera comunità scolastica e sociale”.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail