Iperprotezione genitoriale: cresce una generazione fragile
La psichiatra Lucattini spiega come l’iperprotezione danneggi l’autonomia emotiva degli adolescenti e indica strategie educative efficaci.


Trovare un equilibrio tra protezione e autonomia è una delle sfide più complesse della genitorialità. La psichiatra Adelia Lucattini evidenzia come l’iperprotezione e l’eccesso di controllo possano ostacolare lo sviluppo emotivo degli adolescenti, minando autostima e capacità critica e rendendo i ragazzi più vulnerabili di fronte alle sfide della vita adulta.
Gli effetti dell’iperprotezione sugli adolescenti
Secondo Lucattini, psichiatra e psicoanalista ordinario della Società Psicoanalitica Italiana, l’eccesso di controllo genitoriale compromette gravemente la crescita psichica dei figli. Le ricerche pubblicate su Frontiers in Psychology (2025) mostrano che un controllo psicologico troppo rigido favorisce l’emergere di emozioni negative, difficoltà relazionali e comportamenti aggressivi. “Quando i genitori assumono sempre il ruolo decisionale per il figlio, l’adolescente può interiorizzare l’idea di non essere capace di cavarsela da solo”, spiega la specialista in un’intervista a Marialuisa Roscino. L’iperprotezione ostacola lo sviluppo di riflessività, pensiero critico e introspettività, creando individui fragili con bassa tolleranza alla frustrazione. Studi pubblicati su BMC Psychology confermano che questo stile educativo genera ansia scolastica e compromette l’autostima, preparando inadeguatamente i giovani ad affrontare le sfide della vita adulta.
Le strategie educative per l’autonomia giovanile
La letteratura scientifica più recente individua nello stile educativo “supportivo” la chiave del successo genitoriale. PMC Psychology Reports dimostra che il sostegno all’autonomia, unito ad affetto e calore emotivo, favorisce un attaccamento sicuro che funge da base protettiva duratura. “Un buon equilibrio educativo si traduce nel messaggio: ‘Prova, se hai bisogno io ci sono’”, sottolinea Lucattini. Frontiers in Public Health evidenzia come il coinvolgimento genitoriale, accompagnato da comunicazione efficace, riduca significativamente comportamenti problematici quali aggressività, abuso di sostanze e condotte trasgressive. Le pratiche più efficaci includono regole chiare ma negoziabili, dialogo autentico e rinforzi positivi. La ricerca conferma che genitori caldi e comprensivi, ma con aspettative definite, ottengono migliori risultati emotivi e psicologici rispetto a stili caratterizzati da controllo negativo o ambiguità.
Il dialogo come antidoto ai conflitti adolescenziali
La fase di separazione-individuazione adolescenziale genera inevitabilmente conflitti familiari, fenomeno che la psicoanalisi considera parte integrante del percorso verso l’autonomia. European Sociological Review rileva come l’ansia genitoriale eccessiva si correli con sintomi interiorizzanti nei figli, perpetuandosi nel tempo. “I genitori che si preoccupano osservano, sostengono, incoraggiano; i genitori ansiosi controllano per evitare il proprio disagio interno”, chiarisce la psicoanalista. Journal of Child Psychotherapy mostra che interventi specialistici che coinvolgono i genitori nell’esplorazione delle proprie angosce migliorano significativamente la qualità relazionale familiare. La comunicazione autentica emerge come elemento fondamentale: quando gli adolescenti percepiscono che la loro voce conta, si riducono le ribellioni aggressive e si mantengono legami familiari saldi. L’approccio vincente combina fermezza affettiva, apertura al dialogo e capacità di “contrattazione”, permettendo ai giovani di esprimere le proprie ragioni senza compromettere l’autorevolezza genitoriale.