ISEE 2025: riforma in arrivo con più accesso ai bonus
ISEE 2025: ipotesi di riforma con esclusione della prima casa e stop alla cannibalizzazione dei bonus. Più equità e accesso ai sostegni.
Il governo Meloni sta portando avanti una revisione dell’ISEE con alcune modifiche già operative e altre in fase di proposta, con l’obiettivo di rendere il sistema più equo e meno penalizzante, soprattutto per le famiglie con redditi medio-bassi. Tra le novità proposte: esclusione della prima casa dal patrimonio e semplificazioni per evitare la sovrapposizione tra sostegni.
Una modifica già introdotta dal DPCM del 14 gennaio 2025 (entrato in vigore in parte da marzo/aprile) riguarda l’esclusione dei titoli di Stato, dei libretti di risparmio postale e dei buoni fruttiferi postali dal computo del patrimonio mobiliare per l’ISEE, entro un limite di 50.000 euro per nucleo familiare. Questo intervento ha effetto immediato su quanto risultava dichiarato all’ISTAT/INPS, abbassando l’ISEE per chi possiede questi strumenti e ampliando l’accesso ai bonus per alcune famiglie.
La riforma dell’ISEE e l’esclusione della prima casa
Il tema centrale della riforma dell’ISEE riguarda l’eventuale esclusione della prima casa dal calcolo patrimoniale. Questa proposta, sostenuta dal vicepremier Matteo Salvini, punta a evitare che famiglie proprietarie dell’abitazione principale risultino penalizzate, soprattutto nei casi in cui l’immobile abbia un elevato valore catastale ma non corrisponda a un reale livello di ricchezza.
L’obiettivo dichiarato dal governo è quello di rendere il parametro più equo e in linea con la reale capacità economica dei nuclei familiari, garantendo un accesso più ampio a bonus e agevolazioni. La misura resta tuttavia oggetto di confronto politico: alcuni temono che l’esclusione totale possa ridurre la progressività del sistema e favorire chi possiede immobili di grande valore.
Stop alla cannibalizzazione dei bonus e nuove agevolazioni
Un altro aspetto centrale riguarda la cosiddetta “cannibalizzazione” dei benefici. Attualmente, alcune misure come l’Assegno Unico Universale e il bonus madri lavoratrici non rientrano più nel calcolo dell’ISEE, permettendo ai cittadini di cumulare più sostegni senza perdere il diritto ad altre agevolazioni.
La riforma potrebbe estendere questa impostazione ad altri contributi, così da ampliare la platea dei beneficiari e rendere il sistema di bonus più coerente. In questo modo, famiglie con redditi medio-bassi potrebbero accedere contemporaneamente a più strumenti di sostegno, riducendo la complessità burocratica e i rischi di esclusione.
Se approvata, la riforma dell’ISEE potrebbe entrare in vigore dal 2025, semplificando il calcolo e ampliando l’accesso a bonus e agevolazioni. L’esclusione della prima casa e lo stop alla “cannibalizzazione” segnano un passo verso maggiore equità, anche se il dibattito politico rimane aperto.