Istruzione parentale: cresce il numero dei genitori verso l'homeschooling

Molte famiglie italiane scelgono l’istruzione parentale per offrire ai figli un’educazione personalizzata. Ma quali sono i pro e i contro dell’homeschooling?

29 marzo 2025 15:23
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In Europa, e anche in Italia, cresce il numero di famiglie che scelgono l’istruzione parentale (homeschooling in inglese) come alternativa alla scuola tradizionale. Un esempio emblematico arriva dalla Spagna, dove una coppia (nota su TikTok come @amorypucho) ha deciso di non iscrivere i propri figli a scuola fino ai sei anni. Alla base della loro scelta, la convinzione che classi numerose – spesso composte da oltre 20 alunni per insegnante – non favoriscano un’educazione personalizzata. Secondo i genitori, l’apprendimento domestico permette di rispettare i ritmi naturali del bambino e garantisce un maggiore controllo da parte della famiglia.

Socializzazione e apprendimento: le due facce dell’homeschooling

Una delle principali critiche rivolte all’homeschooling riguarda il rischio di una socializzazione limitata. Tuttavia, i genitori che praticano istruzione parentale ribattono che i bambini non imparano a relazionarsi solo con i coetanei, ma anche con adulti e persone di età diverse, stimolando così la creatività e l’immaginazione. Nonostante ciò, diversi studi sottolineano che la scuola tradizionale offre contesti più strutturati di confronto e cooperazione. Per compensare, le famiglie devono organizzare attività extrascolastiche e momenti di socializzazione esterni all’ambiente domestico, rendendo fondamentale l’impegno attivo dei genitori.

Istruzione parentale in Italia: cosa prevede la normativa

In Italia, l’istruzione parentale è legale e regolamentata dal Decreto Legislativo 62/2017. I genitori che scelgono questa strada devono presentare ogni anno una dichiarazione al dirigente scolastico, attestando di possedere le competenze e le risorse economiche per garantire un'educazione equivalente a quella offerta dalle scuole pubbliche. Alla fine di ogni anno scolastico, gli studenti devono sostenere un esame di idoneità, requisito necessario per proseguire nel percorso educativo. In caso di esito negativo, è previsto il ritorno alla scuola tradizionale.

Una scelta in crescita, tra flessibilità e responsabilità

Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, il numero di famiglie che optano per l’homeschooling è in costante aumento, in particolare nelle regioni del Nord Italia. Le motivazioni variano: c’è chi sceglie questa via per motivi pedagogici, chi per insoddisfazione verso l’offerta scolastica pubblica, o per desiderio di un’educazione più flessibile e personalizzata. Tuttavia, rimane essenziale il dialogo con le istituzioni per assicurare che i minori ricevano un’istruzione completa, conforme alle Indicazioni Nazionali per il curricolo. Le famiglie possono contare su risorse come piattaforme online, tutor specializzati e associazioni per costruire un piano didattico efficace e riconosciuto.

La norma che disciplina l'Istruzione parentale

Decreto Legislativo 62 del 13 aprile 2017 - Valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato