Lavoro e povertà in Italia: cresce il divario sociale
Dati Eurostat 2024: in Italia cresce la povertà lavorativa e il divario economico. A rischio giovani, autonomi e chi ha bassa istruzione.


I dati Eurostat riferiti al 2024 evidenziano una realtà italiana segnata da una crescente povertà lavorativa, con forti differenze tra tipologie di occupazione, livelli di istruzione ed età. Nonostante alcuni miglioramenti, il rischio di povertà rimane elevato e il divario economico si amplia.
Lavoratori full-time: rischio di povertà in aumento
Nel 2024, la percentuale di lavoratori a tempo pieno a rischio di povertà in Italia è salita al 9%, rispetto all'8,7% del 2023. Questo valore è più che doppio rispetto alla Germania (3,7%) e superiore anche alla Spagna (9,6%). In Finlandia la quota è la più bassa, al 2,2%.
Part-time: lieve miglioramento, ma persistono criticità
Tra i lavoratori part-time italiani, il rischio di povertà è sceso leggermente dal 16,9% del 2023 al 15,7% nel 2024. Nonostante il miglioramento, la povertà lavorativa resta diffusa, soprattutto tra le categorie più vulnerabili.
Dipendenti e autonomi: condizioni diverse
Il rischio di povertà è molto più alto tra i lavoratori autonomi, con il 17,2% a rischio nel 2024, in crescita rispetto al 15,8% dell'anno precedente. Tra i dipendenti la quota è aumentata solo marginalmente, dall'8,3% all'8,4%. In confronto, in Germania il tasso complessivo di lavoratori a rischio è sceso dal 6,6% al 6,5%, mentre in Spagna si è ridotto dall'11,3% all'11,2%.
Povertà: i giovani restano i più vulnerabili
Nel 2024, i giovani tra i 16 e i 29 anni risultano particolarmente esposti, con l'11,8% degli occupati a rischio di povertà. Anche nella fascia 55-64 anni la situazione è preoccupante, con un 9,3% a rischio.
L'istruzione come fattore di protezione (ma non basta)
Il livello di istruzione incide profondamente sulla probabilità di trovarsi in condizioni di povertà:
- Tra chi ha solo la scuola dell’obbligo, il 18,2% è a rischio.
- Tra i diplomati il dato resta stabile al 9,1%.
- Tra i laureati, però, si registra un peggioramento: dal 3,6% al 4,5%.
Rischio povertà stabile nella popolazione
Il rischio complessivo di povertà in Italia si mantiene al 18,9%, coinvolgendo circa 11 milioni e 92mila persone.
Tra i minori si osserva un miglioramento (dal 24,7% al 23,2%), mentre tra gli over 65 il rischio aumenta (dal 16,9% al 17,6%).
Si allarga il divario tra ricchi e poveri
Il 2024 segna un ulteriore ampliamento del divario economico:
- Il 10% più povero detiene solo il 2,5% del reddito nazionale.
- Il 10% più ricco, invece, controlla il 24,8% dei redditi, in crescita rispetto al 24,1% registrato nel 2023.