Lavoro giovanile: disuguaglianze, precarietà e il bisogno di un nuovo patto generazionale

Il lavoro giovanile in Italia è segnato da disuguaglianze e precarietà. Serve un nuovo patto generazionale per restituirgli valore e dignità.

11 ottobre 2025 12:34
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Il rapporto tra giovani e lavoro in Italia rivela fragilità strutturali e culturali. L’Indagine svolta da Inapp-Plus mostra come retribuzioni basse, disuguaglianze familiari e precarietà condizionino le scelte professionali, evidenziando la necessità di un nuovo patto generazionale.

Origine familiare e disuguaglianze sociali

Le disuguaglianze legate al contesto familiare influenzano fortemente l’accesso al lavoro. Chi possiede un elevato capitale culturale ha più opportunità di inserimento stabile e qualificato. Al contrario, i giovani provenienti da famiglie meno favorite incontrano difficoltà nel trovare impieghi coerenti con il proprio titolo di studio e restano spesso bloccati in percorsi precari o mal retribuiti. Il background familiare si conferma così determinante nella costruzione delle carriere e nel livello di soddisfazione professionale.

Retribuzioni basse e precarietà diffusa

Le retribuzioni rappresentano una delle principali criticità del mercato del lavoro giovanile. Un terzo dei giovani giudica insoddisfacenti gli stipendi offerti, segnalando anche la scarsa qualità contrattuale e la mancata coerenza tra formazione e mansioni. A questo si aggiungono instabilità, rapporti irregolari e difficoltà di mobilità territoriale, soprattutto nei piccoli centri. Nelle grandi città, invece, aumentano le disuguaglianze di prospettiva, generando frustrazione e perdita di fiducia nel sistema lavorativo.

Il bisogno di un nuovo patto generazionale

La perdita di significato del lavoro come strumento di identità e partecipazione sociale impone una riflessione profonda. Secondo l’Inapp, è necessario un patto generazionale che colleghi formazione, orientamento e impresa, per valorizzare le competenze e creare lavori dignitosi e coerenti con i talenti individuali. Offrire opportunità stabili e gratificanti può restituire ai giovani motivazione e fiducia, favorendo una crescita personale e collettiva più equa.

Conclusione

Restituire valore al lavoro giovanile significa superare le disuguaglianze e la precarietà che ostacolano la realizzazione personale. Solo un patto generazionale fondato su dignità, competenze e stabilità può ridare senso al lavoro e trasformarlo in un motore di crescita sociale ed economica per le nuove generazioni.

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