Legge di Bilancio 2026: aumento età pensionabile bloccata solo per alcune categorie
Nella Legge di Bilancio 2026 il Governo prevede il blocco parziale dell’aumento dell’età pensionabile previsto dal 1° gennaio 2027.


Nella Legge di Bilancio 2026 il Governo prevede una misura che bloccherà parzialmente l’aumento dell’età pensionabile previsto dal 1° gennaio 2027. Tuttavia, il congelamento non sarà per tutti, ma solo per specifiche categorie di lavoratori ritenute meritevoli di tutela.
Aumento età pensionabile dal 2027: cosa cambierà
Dal 1° gennaio 2027, senza interventi correttivi, scatterà un adeguamento automatico dei requisiti pensionistici legato alla speranza di vita. Nello specifico, si prevede un incremento di tre mesi su tutte le principali forme di pensione:
67 anni e 3 mesi per la pensione di vecchiaia;
43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne per la pensione anticipata ordinaria;
64 anni e 3 mesi per la pensione anticipata contributiva;
41 anni e 3 mesi di contributi per la pensione anticipata per lavoratori precoci.
Il Governo, consapevole delle difficoltà per alcune fasce di lavoratori, ha annunciato un intervento per evitare l'aumento dei requisiti. Tuttavia, le risorse economiche disponibili restano limitate, il che rende impossibile applicare il blocco a tutti.
Sterilizzazione selettiva: a chi si applicherà lo stop
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che il blocco dell’aumento dell’età pensionabile sarà "selettivo" e non generalizzato. La misura verrà applicata solo ai lavoratori considerati "meritevoli di tutela", come chi svolge attività usuranti, gravose o ha iniziato a lavorare in giovane età (i cosiddetti lavoratori precoci).
Secondo Giorgetti, è giusto distinguere tra chi ha avuto carriere lavorative pesanti e durature e chi ha iniziato a lavorare più tardi. La misura intende quindi premiare la storia contributiva e le condizioni lavorative più difficili, lasciando fuori chi non rientra in queste categorie. Resta aperta la possibilità che possano beneficiare dello stop anche coloro che avranno già compiuto i 64 anni entro il 2026, ma i dettagli operativi sono ancora da definire.
Risorse limitate e altre priorità: le scelte del Governo
Il blocco generalizzato dell’aumento dell’età pensionabile non è attuabile per via delle scarse risorse disponibili. Il Governo sta infatti lavorando su altri fronti come il taglio dell’Irpef per il ceto medio e la rottamazione delle cartelle esattoriali, che assorbiranno gran parte dei fondi nella prossima Legge di Bilancio.
Per il capitolo pensioni, quindi, ci sarà uno spazio limitato di manovra. L’intervento selettivo rappresenta una scelta politica e tecnica per conciliare equità sociale e sostenibilità economica. Entro fine anno verranno definiti i criteri esatti per accedere al congelamento, ma è ormai chiaro che la misura non coprirà l’intera platea dei futuri pensionati.