Licenziato con la Legge 104: i colleghi in sciopero per solidarietà
Manager 59enne della Sms Group di San Donato Milanese licenziato. Utilizzava la Legge 104 per la madre invalida. Sciopero dei colleghi.
Un manager di 59 anni della Sms Group di San Donato Milanese è stato licenziato dopo 18 anni di servizio. Così come raccontato dal Corriere della Sera, il motivo scatenante sarebbe legato all'utilizzo dei benefici della Legge 104, necessari per assistere la madre invalida. L'azienda ha imposto un ultimatum: accettare un trasferimento a 400 km o essere licenziato. I colleghi hanno risposto con uno sciopero quotidiano in solidarietà.
La convocazione e l'ultimatum aziendale
La vicenda ha inizio in una normale giornata di lavoro per C.M., 58enne logistic manager (prossimo ai 59 anni) presso la multinazionale siderurgica Sms Group a San Donato Milanese. Da 18 anni nell'azienda, che conta circa 80 dipendenti tra ingegneri e impiegati nella progettazione di impianti siderurgici, il manager gestisce la supply chain. La sua routine viene interrotta da una convocazione improvvisa nell'ufficio della direzione, dove lo attendono il direttore e il responsabile del personale.
La situazione appare subito tesa, ricalcando quanto accaduto poco prima ad altre due colleghe. Nonostante il giorno precedente la Rsu fosse stata rassicurata sullo stato di salute dell'azienda – bilancio in utile e nessuna previsione di tagli, anzi, prospettive di nuove assunzioni – la realtà si rivela diversa. Al manager viene consegnata una lettera che comunica il trasferimento del reparto supply chain a Tarcento, in provincia di Udine, a 400 chilometri di distanza, a partire dal 5 gennaio. Per lui, però, la situazione è diversa.
Il licenziamento legato alla Legge 104
Il manager usufruisce dei benefici della Legge 104 per assistere la madre invalida, una condizione che legalmente lo tutela da trasferimenti coatti. L'azienda, consapevole di questo "scudo", pone C.M. di fronte a un ultimatum: rinunciare ai benefici legislativi e accettare il trasferimento in Friuli-Venezia Giulia, oppure subire il licenziamento immediato. Il manager non accetta la condizione e viene dispensato seduta stante dal lavoro, costretto a lasciare l'ufficio con i propri effetti personali. Il licenziamento ha scatenato l'immediata reazione dei colleghi.
Lo stesso giorno, martedì 21 ottobre, è stato indetto uno sciopero di un'ora, che da allora si ripete quotidianamente dalle 14:00 alle 15:00. L'adesione è stata massiccia, raggiungendo picchi del 90% (circa 70 lavoratori), a testimonianza della forte solidarietà interna. I dipendenti intendono proseguire la protesta a oltranza.
Le conseguenze e la mobilitazione sindacale
Per C.M., a soli tre anni dalla pensione, la situazione è drammatica. «Alla mia età come faccio a trovare lavoro?», si sfoga. Senza i contributi mancanti, la sua uscita pensionistica slitterebbe dai 64 ai 67 anni. Il licenziamento impatta gravemente anche sulla sua famiglia, residente a Milano, con una figlia universitaria e una compagna il cui contratto è in scadenza.
La Fiom Cgil di Milano, tramite il segretario Andrea Torti, ha denunciato la vicenda, parlando di un "muro di gomma" da parte dell'azienda negli incontri finora avuti. Il sindacato chiede l'apertura di una trattativa regolare e ha coinvolto il sindaco di San Donato per istituire un tavolo istituzionale. Nel frattempo, tra i lavoratori serpeggia sfiducia. Voci interne parlano della volontà del board di smantellare il fondo sanitario e la scritta "uffici in locazione" apparsa sull'edificio alimenta i timori. Contattata, Sms Group Spa preferisce non rilasciare dichiarazioni.