L’infettivologo Matteo Bassetti critica l’università: Medicina va riformata
Bassetti propone di rinnovare la formazione in Medicina puntando su empatia e comunicazione. Appoggia la riforma Bernini e chiede più psicologia nei corsi


L’infettivologo Matteo Bassetti interviene sulla necessità di riformare la formazione universitaria in Medicina, puntando su empatia, psicologia e rapporto umano tra medico e paziente. Appoggia la riforma Bernini sull’accesso, ma chiede un cambiamento più profondo nei contenuti. “Serve coraggio per aggiornare un sistema rimasto troppo indietro”
Bassetti: l’università deve formare medici anche umanamente
Il corso di laurea in Medicina ha bisogno di un cambiamento culturale, non solo organizzativo. È quanto afferma Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova e docente universitario. In un’intervista a Italia che cambia, Bassetti sottolinea la mancanza di empatia nei giovani medici, ritenuta un “optional” quando dovrebbe essere parte centrale della formazione. Secondo il professore, il sistema universitario è rimasto indietro, dedicando alla psicologia del rapporto medico-paziente appena due ore in sei anni di corso, generalmente nel modulo di Psichiatria. Una lacuna formativa che, a suo dire, incide direttamente sulla qualità delle cure e sul benessere dei pazienti.
Giudizio positivo sulla riforma Bernini
Bassetti ha espresso apprezzamento per la Riforma di Medicina voluta dalla ministra Anna Maria Bernini, in particolare per il superamento del test d’ingresso tradizionale. A suo avviso, il vecchio sistema non selezionava i più meritevoli, ma chi poteva permettersi costosi corsi di preparazione. Il nuovo modello, invece, prevede che gli studenti frequentino il primo semestre del corso di laurea in Medicina: solo chi supera gli esami iniziali con buoni risultati potrà proseguire. Per Bassetti, si tratta di un’impostazione più equa e aderente al merito. “I ragazzi che vogliono fare i medici entreranno, studieranno, e chi sarà all’altezza andrà avanti”, ha dichiarato.
Bassetti: un sistema da innovare nei contenuti
Nonostante il parere favorevole sulla nuova modalità d’accesso, Bassetti ritiene che l’università debba compiere uno sforzo ulteriore. Serve una rivoluzione nei contenuti, per formare medici in grado di gestire il rapporto con il paziente, non solo di diagnosticare. L’infettivologo propone di inserire moduli dedicati alla comunicazione, alla relazione e alla gestione emotiva nel percorso formativo, superando il modello puramente teorico. “Non possiamo continuare a formare professionisti che non sanno ascoltare”, ha detto. Solo così, secondo lui, si potrà avere una sanità realmente centrata sul paziente, capace di rispondere alle esigenze umane, oltre che cliniche.
Il confronto con la ministra Bernini
Nei giorni scorsi, Bassetti ha incontrato la ministra Bernini, esprimendo disponibilità a collaborare con le università italiane per contribuire al processo di rinnovamento. In un post su Facebook, ha raccontato di aver parlato con la ministra della nuova modalità di ingresso e di molte altre questioni educative. Ha inoltre ringraziato pubblicamente Bernini per aver mantenuto gli impegni presi nella riforma, auspicando una collaborazione tecnica e scientifica per il bene del sistema universitario. Secondo Bassetti, l’Italia dispone di un capitale umano straordinario, ma occorre valorizzarlo riformando seriamente la formazione medica a partire dall’università.