Manovra 2026: spunta l'emendamento sulla sanatoria edilizia

La Manovra 2026 registra oltre 1600 emendamenti dalla maggioranza, tra cui la discussa riapertura dei termini per il condono del 2003.

17 novembre 2025 18:00
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Sanatoria edilizia
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La discussione sulla Manovra 2026 si è accesa in seguito alla presentazione di un elevato numero di proposte di modifica, segnando una netta inversione di tendenza rispetto alla linea di rigore imposta negli anni precedenti. Tra i temi più dibattuti emerge l'ipotesi di una nuova sanatoria edilizia avanzata da Fratelli d'Italia, che mirerebbe a riaprire i termini del condono del 2003 con particolare attenzione alla situazione della Campania. Mentre il governo cerca risorse attraverso misure come la tassa sugli affitti e la rivalutazione dell'oro, le opposizioni denunciano rischi di manovre elettorali in vista delle imminenti elezioni regionali.

Gli emendamenti alla Manovra 2026

Lo scenario politico attuale appare molto distante da quello di tre anni fa, quando la linea governativa imponeva di non presentare modifiche, poiché oggi la sola maggioranza ha depositato circa 1600 emendamenti presentati alla commissione Bilancio del Senato. All'interno di questo vasto pacchetto di proposte, quella che ha suscitato il maggiore clamore mediatico è l'iniziativa di Fratelli d'Italia volta a riattivare la sanatoria edilizia del 2003, una mossa che molti osservatori collegano direttamente alle prossime elezioni regionali. Il testo dell'emendamento prevede che le regioni abbiano sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge per adottare normative specifiche, permettendo così di recuperare le posizioni di quei cittadini che, pur avendo versato le somme dovute all'epoca, erano rimasti esclusi per errore a causa di complessi iter burocratici o mancati rimborsi.

Le reazioni politiche alla proposta

Le forze di opposizione hanno reagito con estrema durezza a questa ipotesi normativa, definendola senza mezzi termini come un tentativo di raccogliere consenso elettorale attraverso un meccanismo che Angelo Bonelli ha qualificato come atto irresponsabile e criminogeno. La critica principale riguarda il fatto che il condono originale del 2003 permetteva la regolarizzazione anche in aree soggette a vincolo ambientale, configurando secondo il centrosinistra un evidente voto di scambio a poche settimane dall'apertura delle urne in Campania. Tuttavia, i promotori della norma difendono il provvedimento sostenendo che la riapertura dei termini non riguarderà le nuove costruzioni in zone rosse né chi ha edificato senza titolo, presentandosi come una misura di equilibrio e responsabilità necessaria per sanare ingiustizie amministrative pregresse che hanno penalizzato molti cittadini.

Altre misure fiscali ed economiche

Oltre alla questione edilizia, il dibattito parlamentare si concentra su diverse misure economiche, a partire dalla richiesta di Forza Italia e Lega di cancellare l'aumento della tassazione sugli affitti brevi turistici, proponendo di mantenere la cedolare secca ai livelli attuali per non penalizzare i piccoli proprietari. Il governo sta inoltre valutando ipotesi alternative per reperire le coperture necessarie, tra cui spicca la possibilità di introdurre una tassa sull'oro legata alla rivalutazione straordinaria degli investimenti, oppure la vendita delle quote del Mes suggerita dalla Lega per liberare risorse fresche. Sul fronte opposto, le minoranze hanno presentato proposte unitarie per sostenere il welfare, chiedendo interventi strutturali per il recupero del potere di acquisto dei salari e maggiori finanziamenti per la sanità pubblica, oltre al ripristino di requisiti pensionistici più favorevoli.

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