Maturità 2025, Anief denuncia: compensi inadeguati per 91mila docenti

Anief: compensi bassi e condizioni difficili per i 91mila docenti coinvolti nella Maturità 2025. Carichi elevati, ritardi nei pagamenti e rimborsi scarsi.

30 maggio 2025 21:47
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Con la maturità 2025 ormai alle porte, il sindacato Anief traccia un quadro dettagliato sul ruolo e sulle difficoltà affrontate dai docenti nelle Commissioni. Tra compensi bassi, ritardi nei pagamenti e carichi di lavoro crescenti, la denuncia si fa sentire forte anche quest’anno.

La Composizione delle Commissioni

Per la Maturità 2025, ogni Commissione d’esame è composta da un presidente esterno, tre commissari interni e tre commissari esterni. Su scala nazionale, ciò si traduce in circa 13.000 Commissioni distribuite su tutto il territorio italiano, coinvolgendo quindi 13.000 presidenti esterni, 39.000 commissari esterni e 39.000 commissari interni, per un totale stimato di 91.000 docenti impegnati nell’organizzazione e nella conduzione delle prove.

Maturità 2025: i compensi previsti per presidenti e docenti

Gli emolumenti per i membri delle Commissioni sono regolati da un decreto ministeriale aggiornato annualmente. Secondo le stime per il 2025, i compensi fissi lordi sono i seguenti:

  • Presidente di Commissione: circa 1.249 euro
  • Commissario esterno: circa 911 euro
  • Commissario interno: circa 399 euro

A questi importi può aggiungersi un rimborso chilometrico pari a 0,50 euro/km, fino a un massimo prestabilito, ma solo per i docenti esterni e i presidenti. Gli interni, anche se operano in una sede diversa dalla loro scuola, non ricevono alcun rimborso per la distanza.

La denuncia di Anief: “compensi quasi insignificanti”

Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, non usa mezzi termini: “Anche quest’anno si tratta di cifre basse, quasi insignificanti per un insegnante che affronta l’Esame di Stato con serietà e dedizione. Come si può pensare di dare appena 399 euro lordi – meno di 200 euro netti – a un commissario interno, e poco più a uno esterno?”

Le 5 criticità denunciate dal sindacato

L’analisi condotta da Anief per Adnkronos/Labitalia mette in luce cinque problematiche principali legate all’impegno dei docenti durante la Maturità.

  1. Compensi inadeguati
    Le retribuzioni non sono state rivalutate in modo significativo da anni, risultando oggi fortemente inadeguate rispetto all’inflazione e al costo della vita.
  2. Pagamento ritardato
    I compensi, soprattutto per presidenti e commissari esterni, vengono spesso erogati con mesi di ritardo, generando malcontento e disincentivando la partecipazione.
  3. Carichi di lavoro eccessivi
    Tra prove scritte, colloqui orali e attività burocratiche, l’impegno richiesto è notevole. In alcune aree del Paese, in particolare nel Nord, si fa fatica a reperire commissari e presidenti, con rinunce frequenti.
  4. Nomine tardive e poco trasparenti
    Le nomine avvengono tramite il portale Commissione Web, ma sono spesso in ritardo, con criteri di assegnazione non sempre chiari. In diversi casi si procede con nomine d’ufficio, obbligando i docenti ad accettare l’incarico anche in mancanza di disponibilità dichiarata.
  5. Trasferimenti problematici e rimborsi insufficienti
    I docenti, in particolare i presidenti, vengono spostati anche in province distanti dalla loro residenza. Le spese di trasferta, non sempre rimborsate per intero, rappresentano un ulteriore onere personale.

Maturità 2025: un impegno che va oltre l’esame

Pacifico ricorda inoltre che l’impegno dei docenti non termina con l’ultima prova orale. “Le prove e le riunioni d’esame si protrarranno almeno fino alla seconda settimana di luglio. Poi, anche dopo la fine dell’Esame di Stato, molti insegnanti dovranno rimanere a scuola per svolgere attività estive, come le verifiche e gli scrutini per gli studenti con debiti formativi”.

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