Maturità 2026, le novità illustrate dal ministro Valditara: 4 materie all'orale con il peso della condotta
Il Ministro Valditara chiarisce i punti chiave della Maturità 2026: colloquio su quattro discipline, collegamenti liberi e più peso alla condotta.
La Maturità 2026 si rinnova. Il Ministro Giuseppe Valditara ha illustrato le principali modifiche all'Esame di Stato, rispondendo ai dubbi degli studenti. Il focus è sul nuovo colloquio orale, che sarà centrato su quattro materie, e sull'importanza crescente della condotta e dell'impegno durante l'anno. Le nuove regole puntano a un esame più chiaro e meno basato su collegamenti forzati.
Maturità 2026: colloquio orale su quattro materie
La Maturità 2026 segna un cambiamento significativo nella struttura del colloquio orale, come chiarito dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il punto focale della riforma è la riduzione a quattro discipline oggetto della prova. Questo non significa, precisa il Ministro, eliminare la possibilità di collegamenti interdisciplinari, ma renderli più funzionali e meno forzati. "Saper collegare una domanda di greco con un argomento trattato in storia o filosofia ci sta tutto", ha affermato Valditara, sottolineando però che lo studente non sarà più "obbligato" a trovare nessi "astrusi" o "improbabili". La novità segna infatti l'addio definitivo ai documenti "a sorpresa" selezionati dai commissari, un metodo che spingeva a collegamenti spesso artificiosi. La priorità, invece, sarà la conoscenza disciplinare specifica delle quattro materie, che saranno comunicate "a fine gennaio". L'obiettivo è fare chiarezza, permettendo agli studenti di dimostrare una solida preparazione nelle materie indicate, pur lasciando la libertà di arricchire l'esposizione con connessioni pertinenti e intelligenti, se proposte dal candidato stesso.
L'obbligo di studio e il ruolo dei commissari
Un aspetto cruciale della nuova impostazione riguarda il rigore richiesto ai commissari e l'impegno atteso dagli studenti. Anche i docenti abilitati in più discipline dovranno attenersi scrupolosamente alle quattro materie indicate dal Ministero. Ad esempio, un professore di storia e filosofia, se la materia d'esame designata è storia, dovrà limitare le domande esclusivamente all'ambito storico, a meno che lo studente non apra volontariamente un varco verso altre discipline. Parallelamente, Valditara ha smentito l'idea che la riforma della Maturità autorizzi gli studenti a tralasciare le materie non incluse nell'orale. "Ovviamente è un segno di maturità lo studiare anche le materie che non sono state scelte", ha ribadito con fermezza. Il Ministro ha anche condiviso un aneddoto personale della sua maturità, quando fu avvertito dalla professoressa che la mancata preparazione sull'intero programma avrebbe comportato la non ammissione. Si tratta di un messaggio culturale esplicito: la scuola deve educare al completamento dei percorsi formativi, non incentivare una preparazione selettiva e opportunistica.
Condotta, crediti e sicurezza nel percorso formativo
La Maturità 2026 rafforza l'importanza dell'intero percorso scolastico. La prova orale resta obbligatoria e vincolante: chi rifiuta di sostenerla, a differenza del passato, dovrà ripetere l'anno. "La scuola deve abituare gli studenti ad affrontare i problemi, non ad aggirarli", ha dichiarato Valditara, sottolineando l'importanza di saper "rialzarsi dagli errori". Cambia anche il sistema di valutazione del merito: i "punti premio" per esami particolarmente brillanti scendono da cinque a tre, per dare maggior peso alla costanza dimostrata nel triennio. Il credito scolastico mantiene il suo peso di 40 punti e sarà fortemente influenzato dalla condotta. Infine, la Formazione Scuola-Lavoro (ex PCTO) rimane un pilastro, ma con una novità fondamentale per la sicurezza: non saranno più consentite "lavorazioni ad alto rischio" per gli studenti, garantendo esperienze professionali sicure. Il Ministro ha concluso con un messaggio ai maturandi: "Ragazzi, valete tanto. Credeteci. Nessun traguardo può essere raggiunto senza impegno".