Mobilità e sostegni per i docenti fuorisede: il CNDDU scrive a Valditara nella Giornata della Famiglia
Il CNDDU chiede più mobilità interprovinciale e misure economiche per i docenti fuorisede, in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia.


In occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, il Coordinamento Nazionale Docenti dei Diritti Umani (CNDDU) richiama l’attenzione sulle difficoltà che vivono migliaia di insegnanti fuorisede e chiede più mobilità. Affitti insostenibili, inflazione crescente e distanze familiari mettono a rischio l’equilibrio personale e l’efficacia educativa.
Famiglie in trasformazione e crisi sociale
Secondo gli ultimi dati Istat, i matrimoni sono calati del 2,6% nel 2023, mentre separazioni e divorzi hanno subito una lieve contrazione. In crescita invece le unioni civili e i nuclei non convenzionali, in un contesto segnato da incertezza economica e precarietà sociale. Queste fragilità si riflettono direttamente nel sistema scolastico, dove migliaia di docenti si trovano costretti a vivere lontani dai propri affetti, con gravi ripercussioni personali e professionali.
Docenti fuorisede: costi insostenibili e disagi familiari serve più mobilità
Il CNDDU denuncia le difficoltà quotidiane di migliaia di insegnanti assegnati a centinaia di chilometri da casa. Gli stipendi da docente risultano inadeguati a sostenere gli elevati canoni di locazione delle grandi città: tra 1.100 e 1.300 euro per un monolocale a Milano, 1.000–1.200 a Roma, 900–1.000 a Firenze. Anche una semplice stanza in condivisione arriva a costare fino a 700 euro. Nel 2025 l’inflazione è stimata al +5,2%, colpendo beni essenziali e rendendo ancora più difficile la sopravvivenza per chi lavora fuori sede, in particolare per i precari.
L’appello: più mobilità e misure strutturali per i fuorisede
In questa cornice di disagio crescente, il CNDDU rivolge un appello al Ministro Valditara affinché aumenti i posti disponibili per la mobilità interprovinciale del 2025. Tornare nella propria provincia significherebbe ristabilire un equilibrio familiare e psicologico, necessario per un’azione educativa efficace. Il Coordinamento chiede inoltre interventi economici strutturali: contributi per l’alloggio, agevolazioni sui trasporti, detrazioni fiscali, priorità nei trasferimenti per motivi familiari.
La scuola deve sostenere le famiglie fragili
Il CNDDU evidenzia anche l’aumento della povertà assoluta: nel 2023 oltre 5,8 milioni di persone ne sono colpite, mentre più di 2,2 milioni di famiglie vivono sotto la soglia minima. In questo scenario, la scuola deve poter contare su fondi strutturali per garantire servizi psicologici, trasporti, accesso gratuito ai libri di testo e figure socioeducative stabili nei territori più fragili. La famiglia, conclude il Coordinamento, deve tornare al centro delle politiche pubbliche, così come il lavoro educativo deve essere valorizzato.