Mur diffida Royal Exor: uso improprio della sigla Miur, si indaga su presunti corsi abilitanti di sostegno all’estero

Il Mur diffida Royal Exor per uso illecito della sigla "Miur". Al centro dell'attenzione i corsi online per il sostegno e le abilitazioni conseguite all’estero.

17 aprile 2025 17:56
Mur diffida Royal Exor: uso improprio della sigla Miur, si indaga su presunti corsi abilitanti di sostegno all’estero - MUR
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Il Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) ha ufficialmente diffidato la società Royal Exor Srl, con sede a Bolzano, per l’utilizzo improprio della sigla "Miur" all’interno del sito web www.corsimiur.com, attraverso cui vengono promossi corsi online di abilitazione sul sostegno e altri percorsi formativi. L’intervento del Mur arriva a seguito di accertamenti che hanno rilevato l'uso ingannevole di logo e diciture riferibili all’ex Ministero dell’Istruzione, oggi suddiviso in Mim (Ministero dell’Istruzione e del Merito) e Mur. La dicitura “Miur”, non più in uso, è risultata lesiva e potenzialmente fuorviante per gli utenti, inducendo a credere in un riconoscimento istituzionale non esistente.

Mur diffida Royal Exor: il sito modificato dopo la diffida, ma restano le perplessità

La diffida è stata formalizzata dopo verifiche interne condotte da due direzioni ministeriali e notificata alla Royal Exor, che ha dichiarato – tramite il proprio legale – di voler adeguarsi alla richiesta. In seguito, l’intestazione del sito è stata modificata in “corsi iur.com”, pur mantenendo il dominio originale contenente ancora la sigla contestata. L’amministratore unico Francesco Vergari ha dichiarato che l’utilizzo del termine “Miur” risaliva a un’epoca precedente alla riforma ministeriale, respingendo le accuse di intento fraudolento e rivendicando la collaborazione con Keplero Education, ente presentato come regolarmente convenzionato e affiliato all’Università Nebrija di Madrid.

Royal Exor non risulta tra gli enti accreditati dal Mim: l’attenzione politica e i dubbi sulla sede e sull’effettiva validità

La vicenda è stata portata all’attenzione pubblica anche da un’interrogazione del consigliere della Provincia autonoma di Bolzano Filippo Degasperi, che ha sollevato interrogativi sulla validità dei titoli rilasciati e sui costi elevati dei corsi offerti, tra cui: specializzazioni al sostegno in Spagna (5.500 euro), master in Italiano L2 (890 euro), percorsi da 30 CFU (2.500 euro), e corsi CLIL (500 euro). A fronte della richiesta di chiarimenti, l’assessore provinciale all’Istruzione Marco Galateo ha riferito che Royal Exor non risulta tra gli enti accreditati dal Mim e che nessuno in via dei Portici 13 a Bolzano – indicata come sede della società – ne conosce la presenza. Vergari ha replicato parlando di un “errore formale nella registrazione della sede”, successivamente corretto.

Il problema delle abilitazioni estere e l’intervento del Mur

La questione si inserisce nel più ampio e delicato contesto delle abilitazioni all’insegnamento conseguite all’estero. Sempre più aspiranti docenti italiani, infatti, scelgono percorsi in Spagna, Romania o Malta, dove l’accesso è più semplice, le procedure sono rapide e le lezioni si tengono online. Tuttavia, il Mur ribadisce che l’unica modalità riconosciuta per ottenere la specializzazione sul sostegno è quella attraverso le università italiane accreditate, che prevedono percorsi da 60 CFU, tirocinio e frequenza obbligatoria. Al momento, non esiste un elenco pubblico degli enti accreditati, e il ministero non dispone di poteri ispettivi per verificare l’autenticità di corsi erogati da soggetti privati.

La UIL Scuola dice no al 'numero chiuso' nei Corsi TFA Sostegno

Il tema è stato più volte sollevato dal segretario della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, che ha chiesto l’abolizione del numero chiuso nei corsi Tfa sostegno e una maggiore aderenza tra i posti disponibili e il fabbisogno di personale docente. Secondo D’Aprile, l’eccessiva rigidità del sistema italiano ha favorito la proliferazione di percorsi esteri e agenzie intermediarie, generando un vero e proprio mercato della formazione. Oltre 12mila sono le domande presentate al Ministero per il riconoscimento dei titoli esteri, con almeno 10mila ancora inevase.

Il nodo della sanatoria contenuta nel Decreto Legge 71/2024

Un primo intervento correttivo è arrivato con il Decreto-Legge n. 71/2024, che ha introdotto una forma di sanatoria per chi ha conseguito titoli all’estero: è ora possibile accedere a percorsi abilitanti online da 4 mesi, senza selezione, rinunciando però al contenzioso e alla validazione ufficiale del titolo estero. Una soluzione che, secondo i sindacati, rischia di compromettere la qualità della formazione e la tutela degli alunni con disabilità, riducendo l’inclusività del sistema scolastico italiano.

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