Il ritardo nell’erogazione degli arretrati legati al taglio del cuneo fiscale continua a generare tensioni nel comparto scuola. A denunciarlo è Elvira Serafini, segretario generale dello Snals Confsal, che in una nota ufficiale ha espresso “ferma protesta” per la mancata corresponsione delle somme spettanti al personale scolastico. L’organizzazione sindacale accusa il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) di non aver avviato l’emissione speciale necessaria, causando un “ingiustificato ritardo” che penalizza lavoratori in attesa da mesi.
Il taglio del cuneo fiscale e le ricadute sul comparto scuola
Secondo quanto previsto dalle normative governative, il taglio del cuneo fiscale avrebbe dovuto portare benefici economici fin dal mese di gennaio anche al settore pubblico, inclusi insegnanti e personale ATA. Tuttavia, l’assenza di un’emissione speciale dei cedolini ha rallentato l’effettiva applicazione della misura. Il provvedimento, finalizzato a sostenere il potere d’acquisto e a rilanciare l’economia, è diventato oggetto di forte contestazione nel mondo della scuola, già duramente provato negli anni della pandemia e ancora oggi alle prese con carichi di lavoro elevati e riconoscimenti economici inadeguati.
Lo Snals: “Incertezza e disorientamento tra i lavoratori”
Il mancato pagamento degli arretrati sta alimentando un clima di incertezza e frustrazione tra i lavoratori del comparto scolastico. Lo Snals Confsal sottolinea come tale situazione rappresenti una violazione dei diritti dei dipendenti, che contavano su un’entrata economica prevista e dovuta. “Serve un segnale chiaro da parte del governo – ribadisce Serafini – affinché i lavoratori della scuola non vengano più lasciati nell’incertezza, soprattutto quando si tratta di misure economiche previste per legge”.
Richiesta urgente al MEF: “Pagamenti senza ulteriori ritardi”
Lo Snals ha rivolto un appello urgente al Ministero dell’Economia, chiedendo l’elaborazione immediata di una emissione speciale dei cedolini destinati al personale scolastico. L’obiettivo è sbloccare i pagamenti in sospeso e ripristinare la fiducia nei confronti delle istituzioni. Il sindacato chiede inoltre che in futuro si garantisca una gestione più trasparente e tempestiva delle politiche economiche dedicate al pubblico impiego, per evitare il ripetersi di situazioni simili.
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