Occupato il Liceo Azzarita di Roma: studenti contro i bagni rotti

La protesta al Liceo Azzarita di Roma divide: studenti denunciano bagni guasti e ingerenze dei genitori, ma il preside replica duramente.

13 dicembre 2025 10:00
Occupato il Liceo Azzarita di Roma: studenti contro i bagni rotti - Liceo Azzarita
Liceo Azzarita
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Il Liceo Azzarita è stato occupato dagli studenti per protestare contro servizi igienici inagibili e la presunta invadenza delle famiglie. La mobilitazione studentesca ha diviso l'istituto, con il preside che definisce i manifestanti una minoranza dannosa per la didattica.

Le cause della protesta al Liceo Azzarita di Roma

Nella notte di giovedì è scattata la mobilitazione nello storico edificio dei Parioli. Un gruppo di alunni ha srotolato striscioni denunciando gravi criticità strutturali che affliggono l'edificio di via Tommaso Salvini. Il fulcro del malcontento riguarda i bagni fuori uso, una situazione logistica che costringe i ragazzi a spostarsi tra i vari piani, dal quarto fino a terra, per trovare servizi funzionanti.

Oltre ai problemi edili, il Comitato studentesco ha diffuso un elenco di problematiche specifiche:

  • Carenza di organico Ata insufficiente per la gestione quotidiana;

  • Scarsa pulizia degli ambienti scolastici;

  • Mancanza di sorveglianza adeguata nei corridoi. A differenza di altre scuole romane, non vi sono riferimenti alla causa palestinese tra le rivendicazioni.

Il ruolo delle famiglie e il clima di sfiducia

Un punto cruciale della contestazione riguarda l'inedita ingerenze dei genitori. Gli occupanti lamentano un coinvolgimento informale delle famiglie tramite chat non ufficiali e gruppi WhatsApp, fattore che avrebbe generato un allarmismo ingiustificato e confusione generalizzata. Secondo i ragazzi, questo clima di tensione ha portato a temere ritorsioni concrete, come la cancellazione dei viaggi d'istruzione o la segnalazione dei responsabili delle iniziative. Si delinea così un netto scontro generazionale tra gli studenti che chiedono autonomia e un ambiente scolastico percepito come opprimente a causa delle pressioni esterne.

La replica del preside del Liceo Azzarita

Il dirigente Paolo Pedullà respinge le accuse, sottolineando che l'azione è portata avanti da una minoranza di studenti, circa un centinaio su duemila iscritti. Il preside evidenzia un paradosso: i danni ai servizi sarebbero stati causati da ignoti in orario scolastico e l'occupazione ha impedito l'accesso agli operai per le riparazioni necessarie già programmate. Mentre nega problemi di organico, conferma che i rapporti con le famiglie sono sereni e collaborativi. Intanto, una parte degli alunni ha lanciato una petizione contro la protesta, definendo le motivazioni pretestuose e dannose per il diritto allo studio della maggioranza.

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