Pensione anticipata e Ape Sociale: due sentenze aprono nuove possibilità
Due sentenze della Cassazione ampliano Ape Sociale e contributi figurativi per la pensione anticipata, ma l’INPS raccomanda prudenza. Tutti i dettagli.


Due recenti pronunce della Corte di Cassazione stanno accendendo il dibattito sul futuro della pensione anticipata e dell’Ape Sociale in Italia. Le sentenze n. 24916 e n. 24950 del 2024 introducono interpretazioni che, se confermate, potrebbero cambiare in modo significativo i requisiti di accesso a queste misure previdenziali.
Contributi figurativi nel calcolo dei 35 anni per la pensione anticipata
Con la sentenza n. 24916/2024, la Corte ha stabilito che i contributi figurativi entrano nel conteggio dei 35 anni di versamenti richiesti per ottenere la pensione anticipata.
Questa decisione può favorire chi ha interrotto l’attività lavorativa per motivi come malattia, maternità o assistenza a familiari, ma ha comunque maturato contributi figurativi. In questo modo, anche chi non ha lavorato continuativamente per 35 anni potrebbe raggiungere il requisito in anticipo.
Accesso all’Ape Sociale senza Naspi
La sentenza n. 24950/2024 amplia i diritti dei disoccupati. Secondo i giudici, anche chi non ha percepito la Naspi può richiedere l’Ape Sociale, superando l’interpretazione restrittiva seguita finora dall’INPS.
Questa apertura può avere riflessi anche su altre misure, come Quota 41 per i lavoratori precoci, offrendo un percorso di pensionamento più rapido a categorie finora escluse.
Le cautele dell’INPS
Nonostante la rilevanza delle sentenze, il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, invita a muoversi con prudenza. L’ente attende un orientamento giurisprudenziale consolidato o un intervento delle Sezioni Unite della Cassazione prima di aggiornare le proprie istruzioni operative.
Inoltre, ogni eventuale modifica dovrà passare dal confronto con i Ministeri vigilanti, per assicurare che la sostenibilità economica delle misure rimanga sotto controllo.
Possibili effetti per i lavoratori
Se queste interpretazioni troveranno conferma, migliaia di lavoratori potrebbero ottenere la pensione anticipata o accedere all’Ape Sociale in tempi più brevi. Le categorie più avvantaggiate sarebbero:
- chi ha accumulato contributi figurativi per malattia, infortunio, maternità o assistenza a familiari;
- disoccupati senza indennità Naspi;
- lavoratori precoci che puntano a Quota 41.
Un quadro ancora in evoluzione
Il futuro delle nuove regole su pensione anticipata e Ape Sociale dipende dalla coerenza delle decisioni dei tribunali e da eventuali interventi legislativi. Per il momento, chi rientra in queste situazioni deve seguire da vicino gli sviluppi e valutare con un esperto previdenziale le opportunità che potrebbero aprirsi nei prossimi mesi.