Pensione di maggio: ritardo nei pagamenti e novità sugli aumenti

Il pagamento della pensione di maggio subirà un ritardo, senza variazioni significative nell'importo. Attese novità fiscali per i prossimi mesi.

06 aprile 2025 14:14
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A causa della festività del 1° maggio, i pagamenti delle pensioni di maggio subiranno un ritardo. Questo riguarderà sia chi riceve l'accredito bancario che chi ha scelto il pagamento tramite posta. La giornata dedicata ai lavoratori, infatti, impedisce l'elaborazione dei pagamenti, che verranno posticipati al giorno lavorativo successivo. Ma cosa aspettarsi dalla pensione di maggio? Vediamo insieme tutte le informazioni.

Pagamento della pensione di maggio: quando arriverà?

Secondo le regole stabilite, la pensione viene pagata il primo giorno bancabile di ogni mese, ad eccezione dei giorni festivi, delle domeniche e, nel caso delle banche, anche dei sabati. Perciò, quest'anno, la pensione di maggio non verrà accreditata giovedì 1° maggio, che è festivo. I pagamenti saranno posticipati a venerdì 2 maggio per tutti i beneficiari, compresi i trattamenti assistenziali come l'Assegno Sociale e le pensioni per invalidi civili.

Aumenti e tagli sulla pensione di maggio

Come già sottolineato, non ci saranno nuovi aumenti per le pensioni di maggio. La pensione percepita a maggio sarà identica a quella di aprile, salvo situazioni particolari. Gli unici aumenti previsti sono quelli già scattati a gennaio, che hanno comportato un incremento dello 0,8% del valore lordo delle pensioni. Inoltre, per chi percepisce una pensione inferiore al trattamento minimo Inps (603,40 euro), è prevista una maggiorazione straordinaria pari al 2,2%.

Non sono previsti altri aumenti per il mese di maggio. L'incremento successivo dovrebbe arrivare a luglio, con l'eventuale pagamento della quattordicesima mensilità per alcune pensioni. Anche sul piano fiscale, al momento si attende di sapere cosa deciderà il governo riguardo alla riforma fiscale, che dovrebbe ridurre l'aliquota per il secondo scaglione Irpef dal 35% al 33%. Se confermata, tale misura porterebbe a un aumento per chi percepisce un reddito annuo superiore ai 28.000 euro, con un incremento massimo di 640 euro all'anno.

Come funzionano i tagli e le trattenute

Per quanto riguarda i tagli, non ci sono novità tra aprile e maggio. Le aliquote Irpef restano invariate e, in attesa della riforma fiscale, l'Inps continuerà ad applicare la ritenuta per il 2025, che sarà poi ricalcolata in sede di conguaglio. Le addizionali regionali e comunali, riferite al 2024, vengono trattenute a saldo, mentre per il 2025 sarà prelevato solo l'acconto delle addizionali comunali.

Inoltre, è importante fare attenzione alle trattenute relative al conguaglio di fine 2024. Alcuni pensionati hanno già saldato l'eventuale debito in un'unica soluzione, mentre per altri il pagamento sarà rateizzato fino a novembre. A ritrovarsi con una trattenuta sulla pensione di maggio sono, in particolare, coloro che hanno un reddito annuo non superiore ai 18.000 euro, ma solo se il debito da conguaglio supera i 100 euro.