Personale ATA: aggiornate le regole sulle rinunce alle supplenze

Nel nuovo anno scolastico 2025/26, il personale ATA potrà rifiutare una supplenza senza subire sanzioni né essere escluso dalle graduatorie di tutte le fasce.

24 settembre 2025 13:33
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Nel nuovo anno scolastico 2025/26 arrivano importanti novità per il personale ATA iscritto nelle graduatorie per le supplenze. Una recente circolare ministeriale chiarisce che il rifiuto di una proposta di contratto a tempo determinato non comporterà più penalizzazioni. Il provvedimento riguarda tutti gli aspiranti, indipendentemente dalla fascia di appartenenza, e segna un cambiamento significativo nelle regole di gestione delle convocazioni.

Personale ATA: nessuna esclusione per chi rinuncia a una convocazione

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stabilito che, a partire dall’anno scolastico 2025/26, chi decide di non accettare una proposta di supplenza ATA non subirà alcuna sanzione. La rinuncia, sia essa esplicita o implicita (come nel caso della mancata risposta all’email di convocazione), non comporta la cancellazione dalla graduatoria, né in modo temporaneo né definitivo. Questa decisione si applica a tutti i candidati inseriti nelle graduatorie di prima, seconda e terza fascia.

Anche la semplice mancata risposta all’email di convocazione, che fino ad oggi poteva essere interpretata come abbandono o disinteresse, viene considerata a tutti gli effetti una rinuncia non sanzionabile. Questo consente maggiore libertà agli aspiranti, che potranno valutare ogni incarico con maggiore serenità, senza la pressione di dover accettare per non perdere il posto in graduatoria.

Motivazioni personali e professionali tutelate

Il nuovo orientamento normativo tiene conto delle esigenze personali e lavorative degli aspiranti. Chi, per motivi privati o per impegni professionali incompatibili, decide di non accettare un incarico può farlo senza temere ripercussioni sul proprio posizionamento in graduatoria. La flessibilità introdotta permette una gestione più serena delle opportunità lavorative, evitando rigidità che in passato hanno penalizzato molti candidati.

Il riferimento normativo: cosa dice il Ministero

La circolare ministeriale chiarisce che non si applicano le sanzioni previste dall’articolo 7 del D.M. 430/2000, regolamento che disciplina le supplenze del personale scolastico. La mancata accettazione dell’incarico, secondo quanto precisato, non soddisfa i requisiti previsti dall’articolo 3 dello stesso decreto, e quindi non giustifica l’esclusione dalle graduatorie. In sostanza, viene riconosciuto che il rifiuto di una supplenza non può essere interpretato come una violazione delle norme sul conferimento degli incarichi.

La circolare

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