Personale ATA: il Comitato AtaCom chiede il riconoscimento del periodo morto nelle graduatorie

Il Comitato AtaCom chiede il riconoscimento del periodo morto per il personale ATA garantendo equità nell’aggiornamento delle graduatorie provinciali permanenti

07 marzo 2025 22:20
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Il Comitato AtaCom ha sollecitato il riconoscimento del periodo morto che va dal 16 aprile 2024 alla stipula dei contratti previsti dal decreto-legge 7 maggio 2024, n. 60. Questa finestra temporale, attualmente esclusa dal conteggio del servizio, penalizza molti lavoratori ATA che rischiano di non raggiungere i 24 mesi utili per l’accesso alla prima fascia delle graduatorie provinciali permanenti.

L’impatto sull’aggiornamento delle graduatorie

L’esclusione di questo periodo dal computo del servizio ha creato una situazione di svantaggio per molti dipendenti scolastici. Chi non riesce a maturare i mesi necessari resta escluso dalla prima fascia, riducendo drasticamente le possibilità di stabilizzazione lavorativa. Il Comitato evidenzia come questa decisione influisca negativamente sulle prospettive professionali di molti lavoratori che hanno prestato servizio senza interruzioni significative.

Maggiori possibilità di accesso alla prima fascia

Se il Governo accogliesse la richiesta del Comitato AtaCom, molti dipendenti ATA potrebbero recuperare il periodo morto e migliorare la propria posizione in graduatoria. L’inserimento nella prima fascia consentirebbe di incrementare il punteggio, aumentando le opportunità di stabilizzazione e garantendo maggiore equità nei meccanismi di selezione e assegnazione dei posti.

Parità di trattamento per i lavoratori ATA

Il riconoscimento del servizio svolto nel periodo attualmente escluso eliminerebbe una disparità evidente tra i lavoratori, garantendo equità e parità di trattamento. Il Comitato AtaCom continua a chiedere al Governo di sanare questa ingiustizia, permettendo a tutti coloro che hanno prestato servizio di ottenere il giusto riconoscimento nel calcolo delle graduatorie provinciali permanenti. Ora si attende una risposta ufficiale dalle istituzioni per capire se la richiesta verrà accolta.

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