Ponte sullo Stretto: altri ostacoli dalla Corte dei Conti, progetto deferito
Il progetto definitivo del Ponte sullo Stretto non convince i giudici contabili. La Corte dei Conti chiede ulteriori valutazioni.
 
                                                            Il progetto del Ponte sullo Stretto incontra un ostacolo. La Corte dei Conti ha analizzato la delibera Cipess che approva l'opera, ma non ha ritenuto sufficienti i chiarimenti forniti dal governo. Per questo, il progetto è stato deferito alla Sezione centrale di controllo. L'analisi contabile solleva dubbi significativi sulla valutazione dell'infrastruttura.
I rilievi della Corte dei conti sul progetto
L'analisi della Corte dei Conti sul progetto definitivo del Ponte sullo Stretto ha evidenziato diverse criticità che mettono in dubbio la solidità dell'iter approvativo. I magistrati contabili avevano già espresso perplessità significative sulla delibera del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) che ha dato il via libera formale all'opera. I rilievi iniziali, contenuti in un documento inviato alla presidenza del Consiglio, non riguardavano solo dettagli tecnici, ma aspetti cruciali dell'intero impianto progettuale e normativo. In particolare, la Corte ha messo in discussione la solidità dell'impianto normativo utilizzato per "resuscitare" l'infrastruttura, un progetto complesso accantonato per anni e poi riavviato con procedure accelerate.
A questo si aggiungono i dubbi sui costi effettivi e, soprattutto, sulla loro aggiornata e sostenibile copertura finanziaria, un tema centrale e imprescindibile per un'opera pubblica di tale portata economica e strategica. La mancanza di chiarezza su questi punti fondamentali ha spinto i giudici a chiedere ulteriori elementi informativi.
Le critiche alla delibera Cipess e alla procedura
Nel dettaglio, la magistratura contabile ha contestato la motivazione della delibera Cipess. Secondo i giudici, il documento di approvazione appariva più come un riepilogo cronologico delle attività svolte finora, piuttosto che una valutazione analitica e sostanziale dell'infrastruttura. Mancava, in sintesi, un giudizio di merito approfondito che giustificasse l'approvazione del progetto. Ulteriori critiche sono state mosse alle modalità procedurali seguite.
La trasmissione degli atti necessari al controllo, avvenuta tramite semplici "link" ipertestuali, è stata ritenuta una modalità inadeguata per la mole e la delicatezza dei documenti. Inoltre, sono emerse criticità sulle tempistiche: la Corte lamenta che alcuni documenti fondamentali avrebbero dovuto essere sottoposti al controllo preventivo di legittimità prima della loro approvazione formale da parte del Cipess, e non inviati solo dopo che la decisione era già stata presa. Questo aspetto procedurale inficia la capacità di controllo della Corte stessa.
Il deferimento del Ponte sullo Stretto e i prossimi passi
Di fronte a questi rilievi, il governo aveva 20 giorni di tempo per fornire le necessarie spiegazioni e fugare i dubbi. La replica di Palazzo Chigi è stata inviata nei termini previsti, sebbene il suo contenuto specifico non sia mai stato reso pubblico. Tuttavia, questi chiarimenti non sono bastati a soddisfare le richieste dei magistrati contabili. La Corte dei Conti ha quindi deciso di non archiviare la pratica, ma di procedere con un atto formale di deferimento.
L'intero dossier è stato rimesso all'organo collegiale competente, la Sezione centrale di controllo di legittimità sugli atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato. Questa sezione si riunirà in adunanza il prossimo 29 ottobre per una valutazione approfondita e collegiale sul progetto del ponte. L'esito di questa adunanza sarà determinante per il futuro dell'iter amministrativo dell'opera, potendo portare a ulteriori richieste o, in casi estremi, a blocchi procedurali.
 
						 
				 
				