Precariato scolastico, l’amara realtà: 'Il mio docente di tesi è ancora supplente a 50 anni'
La testimonianza di una docente racconta il precariato scolastico: stipendi in ritardo, contratti brevi e un sistema che dimentica chi lo sostiene ogni giorno


Migliaia di insegnanti vivono una condizione di precariato scolastico cronico, tra stipendi in ritardo, contratti a tempo e sogni infranti. La testimonianza di una docente mette in luce il malessere diffuso che attraversa la scuola italiana, dove il precariato non è solo un disagio economico, ma un vero fallimento del sistema educativo
Precariato scolastico, quattro mesi senza stipendio: la condizione dei supplenti
“L’ultimo stipendio è arrivato a gennaio”, racconta Beatrice, docente supplente, “poi più nulla fino a giugno”. Una frase che sintetizza la frustrazione di migliaia di insegnanti che vivono senza certezze economiche, in attesa di bonifici che non arrivano mai. I ritardi nei pagamenti, i contratti brevi e la burocrazia complicata sono diventati la norma. I precari percepiscono il 30% in meno rispetto ai colleghi di ruolo e i loro stipendi sono rimasti fermi da oltre quindici anni, mentre il costo della vita continua a salire.
Quando la vocazione si trasforma in rimpianto
Beatrice racconta un episodio che l’ha segnata profondamente: “Il mio relatore di tesi è ancora precario a cinquant’anni. Lì ho capito che forse avevo sbagliato strada”. Parole che riflettono una crisi di vocazione diffusa tra i docenti giovani, che si trovano a inseguire un posto fisso come un miraggio. Molti, stanchi delle incertezze, lasciano l’insegnamento o lo affiancano a un secondo lavoro, cercando stabilità altrove. In un contesto simile, anche la motivazione a formarsi e migliorarsi si affievolisce, impoverendo il valore stesso della professione docente.
Precariato scolastico: la discontinuità che penalizza anche gli studenti
Il precariato non è solo un problema per i docenti, ma ha ricadute gravi anche sugli alunni. Cambiare insegnante ogni anno compromette la continuità didattica e rende difficile instaurare rapporti educativi stabili. Gli studenti si ritrovano spesso a ricominciare da capo, senza punti di riferimento costanti. Questo caos organizzativo mina la qualità della formazione, generando disagio e sfiducia nel sistema scolastico da parte delle famiglie e degli stessi ragazzi.
Sindacati in allarme: servono soluzioni strutturali
Le principali sigle sindacali della scuola hanno rilanciato l’allarme precariato, chiedendo tre misure urgenti: parità di trattamento economico, contratti stabili, e sostegno alla mobilità, soprattutto per i docenti costretti a vivere lontano da casa senza rimborsi. Tuttavia, l’instabilità politica e l’assenza di visione strategica hanno impedito fino ad ora riforme incisive. Intanto, ogni anno decine di migliaia di cattedre vengono assegnate in modo precario, alimentando un circolo vizioso che logora il sistema educativo.