Preside aggredito da una madre: stretta del Governo 'Arresto immediato per i violenti'
A Genova una madre aggredisce il preside per una nota. Valditara invoca l’arresto immediato. Il Governo vara misure più severe per tutelare la scuola.
Un nuovo episodio di violenza verso un Preside scuote la scuola italiana: a Genova, una madre ha aggredito un dirigente scolastico per una nota disciplinare. Il Ministro Valditara invoca l’arresto immediato per chi aggredisce i docenti. Il Governo accelera sulle nuove misure di tutela per il personale scolastico, tra stretta penale e richiesta di una svolta culturale.
Preside aggredito da una madre per una nota sul registro
Durante l’orario scolastico del 15 maggio, il dirigente di un istituto comprensivo di Genova è stato colpito al volto da una madre furiosa per una nota disciplinare segnalata sul registro elettronico. L’episodio si è verificato all’interno dell’edificio scolastico e ha coinvolto una donna che, secondo i testimoni, urlava “faccio una strage” prima di aggredire il preside con un pugno. L’intervento del dirigente, inizialmente volto a calmare un acceso confronto tra il genitore e un insegnante, si è trasformato in un’aggressione fisica che ha richiesto l’assistenza dei sanitari. La donna è stata identificata e denunciata dalle forze dell’ordine.
Valditara: tolleranza zero contro le aggressioni a scuola
L’episodio ha suscitato una ferma condanna da parte del Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha espresso solidarietà al dirigente e al personale scolastico coinvolto. In una nota ufficiale, il Ministro ha dichiarato che “la scuola deve tornare a essere un luogo sicuro, fondato sul rispetto reciproco”. In un’intervista al Secolo XIX, Valditara ha sottolineato la necessità di una svolta culturale che riaffermi l’autorevolezza dell’istituzione scolastica. “Chi lavora per la crescita dei nostri ragazzi non può essere lasciato solo davanti a queste emergenze”, ha aggiunto, annunciando un rafforzamento delle misure di prevenzione e tutela.
Aggressioni in aumento, impressiona l'aggressione al preside, il Governo approva nuove misure
Il caso di Genova si inserisce in un contesto preoccupante: gli episodi di aggressione verso il personale scolastico sono in aumento. A fronte di questa escalation, il Governo ha approvato, lo scorso 30 aprile, un disegno di legge che introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per chi aggredisce fisicamente docenti o dirigenti scolastici. La misura non riguarda i minori e esclude le offese verbali, ma estende la flagranza di reato anche alla quasi-flagranza, come definita dalla giurisprudenza della Cassazione. La norma modifica l’art. 380 del codice di procedura penale e inasprisce le pene previste dall’art. 583-quater: le lesioni lievi saranno punite con la reclusione da due a cinque anni, rispetto all’attuale intervallo di sei mesi - tre anni.
Scuola sotto pressione, servono tutela e autorevolezza
Sempre più spesso, la scuola si trasforma in un terreno di scontro, con episodi che minano l’autorità educativa e la serenità del personale. Mentre i docenti e gli operatori ATA chiedono maggiore protezione, il dibattito nazionale si concentra sulla ricostruzione del patto educativo tra famiglia e scuola. Il Ministro Valditara insiste sulla necessità di restituire dignità e sicurezza agli operatori scolastici, senza compromettere la funzione inclusiva dell’istruzione. Intanto, le telecamere continuano a registrare le violenze e le denunce aumentano, alimentando un allarme che non può più essere ignorato.