Presunta frode UE sui fondi per la formazione: fermata la Mogherini

Inchiesta frode UE: tre italiani coinvolti nell’indagine della Procura europea sugli appalti per la formazione all’Accademia diplomatica.

02 dicembre 2025 19:15
Presunta frode UE sui fondi per la formazione: fermata la Mogherini - Federica Mogherini
Federica Mogherini
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Tre figure di spicco italiane sono state fermate a Bruxelles nell'ambito di una presunta inchiesta sulla frode UE gestita dalla polizia belga. L'indagine si concentra su irregolarità nell'assegnazione di fondi per la formazione dei diplomatici presso il Collegio d'Europa. Gli inquirenti stanno verificando se vi sia stata una grave violazione della concorrenza durante la procedura di gara pubblica.

I fermati nell'inchiesta frode UE

L'operazione condotta dalla polizia federale belga e dall'Eppo (Procura europea) ha coinvolto tre personalità note nel panorama istituzionale. Al centro del caso ci sono funzionari legati al Seae e al mondo accademico di Bruges.

Ecco i nomi delle persone fermate dalle autorità:

  • Federica Mogherini: attuale rettrice del Collegio d'Europa ed ex Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione.

  • Stefano Sannino: ambasciatore, ex direttore generale del Seae e attuale direttore generale della Commissione per il Mediterraneo.

  • Cesare Zegretti: italo-belga e condirettore dell'Ufficio executive education del Collegio dal gennaio 2022.

Secondo la legge belga, i tre indagati possono essere privati della libertà personale per 48 ore. Durante questo lasso di tempo saranno interrogati con l'assistenza di un avvocato e il giudice istruttore deciderà sull'eventuale prolungamento del fermo.

Dettagli sulla gara d'appalto sospetta

L'indagine riguarda specificamente il progetto per l'Accademia diplomatica dell'Unione europea relativo al biennio 2021-2022. Si tratta di un prestigioso programma di nove mesi destinato ai giovani diplomatici degli Stati membri.

Ipotesi di reato e coinvolgimento dell'Olaf

Gli investigatori sospettano che il Collegio d'Europa possa aver ricevuto informazioni privilegiate prima della pubblicazione del bando. L'ipotesi è che i criteri di selezione fossero noti in anticipo, garantendo un vantaggio sleale nell'aggiudicazione del progetto.

Le autorità si stanno concentrando sulla violazione dell'articolo 169 del Regolamento Finanziario. La perquisizione negli uffici del Seae, supportata dall'Olaf (Ufficio europeo per la lotta antifrode), mira a chiarire se siano state condivise informazioni sensibili con i candidati.

Sviluppi legali e reazioni internazionali

La Commissione europea ha precisato che i fatti risalgono alla precedente legislatura. In quel periodo la carica di Alto Rappresentante era ricoperta dallo spagnolo Josep Borrell, sotto la presidenza di Ursula von der Leyen.

La notizia ha suscitato immediate reazioni politiche anche fuori dall'Unione. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato duramente l'accaduto all'agenzia Tass, accusando Bruxelles di ignorare la propria corruzione interna mentre "dà lezioni agli altri".

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