Prima della Scala: tensioni e proteste dei sindacati
Tensioni sindacali e misure di sicurezza accompagnano l'inaugurazione della stagione lirica milanese e la Prima della Scala.
Tensioni e presidi caratterizzano l'attesa per la Prima della Scala. In piazza le proteste contro i tagli allo spettacolo, mentre il teatro si prepara ad accogliere le autorità per l'opera di Šostakovič.
Proteste e misure di sicurezza in piazza
Diverse sigle sindacali e collettivi studenteschi si sono riuniti sotto Palazzo Marino per contestare le politiche di bilancio. I manifestanti denunciano le attuali difficoltà del comparto culturale e lo stato di agitazione dei lavoratori della Fondazione, evidenziando il contrasto tra l'economia reale e le spese militari.
Un imponente dispositivo di ordine pubblico gestito dalla Questura blinda l'area circostante il teatro fin dal pomeriggio. Tra le transenne spiccano bandiere palestinesi e slogan di solidarietà verso la maschera licenziata, vicenda conclusasi con una sentenza del Tribunale del lavoro favorevole alla lavoratrice.
Pochi ospiti illustri e atmosfera alla Prima della Scala
Il governo presenzia con il solo Ministro della Cultura, affiancato nel Palco Reale dalla senatrice a vita Liliana Segre e dai vertici delle istituzioni. Nonostante il record di incassi registrato per la serata, si avverte la mancanza di figure storiche e icone milanesi abituali frequentatrici del foyer, recentemente scomparse.
L'attenzione si sposta quindi sui presenti e sull'opera in cartellone:
Tra i vip figurano Roberto Bolle, Pierfrancesco Favino, Mahmood e Achille Lauro.
In scena l'opera "Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk" diretta dal regista russo Vasily Barkhatov.
Presenti i sovrintendenti dei principali teatri d'opera europei e il Cda della Fondazione al completo.