Progressione di carriera e scuole paritarie: il 4/09 la sentenza della Corte UE, 300mila docenti interessati
Il 4 settembre la Corte UE si esprimerà sul servizio svolto nelle scuole paritarie ai fini della progressione di carriera. Sono 300.000 i docenti interessati.
Progressione di Carriera e servizio scuole paritarie - Il prossimo 4 settembre la Corte di Giustizia Europea emetterà una sentenza cruciale per chi ha svolto servizio presso le scuole paritarie. L'esito influenzerà la carriera e lo stipendio di 300.000 docenti, chiarendo la validità del lavoro prestato in questi istituti ai fini giuridici ed economici.
Progressione di carriera e servizio scuole paritarie: la sentenza il 4 settembre 2025
Il prossimo 4 settembre la Corte di Giustizia dell'Unione Europea si esprimerà su una questione di grande rilevanza per il mondo della scuola italiana. La pronuncia, che riguarda circa 300.000 docenti, nasce da una richiesta del Tribunale di Padova del 2023. L'obiettivo è stabilire se la legge italiana sia compatibile con le normative europee in merito al riconoscimento del servizio ai fini della progressione di carriera del personale scolastico.
Attualmente, la legislazione italiana non riconosce pienamente, ai fini della carriera, il servizio prestato negli istituti paritari. Questa esclusione è stata a lungo contestata, poiché tali scuole fanno parte integrante del sistema pubblico di istruzione. A rafforzare i dubbi sulla norma nazionale è intervenuto, lo scorso 5 giugno, l'Avvocato generale della Corte UE, che ha sollevato profili di incompatibilità con i principi comunitari, focalizzando l'attenzione sul riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie ai fini della progressione di carriera.
Le ricadute economiche e il ruolo di Anief
Un'eventuale sentenza favorevole ai docenti avrebbe un significativo impatto economico, stimato in circa 2,5 miliardi di euro per le casse dello Stato. Tuttavia, le organizzazioni sindacali, come Anief, sostengono che la questione non sia puramente finanziaria, ma di principio. Il sindacato rivendica il pieno valore del servizio nelle paritarie per la ricostruzione di carriera e per il trattamento stipendiale, in conformità con il diritto dell'Unione Europea.
In vista della decisione della Corte, il sindacato Anief ha invitato i docenti interessati a inviare una diffida formale per interrompere i termini di prescrizione dei possibili crediti retributivi. Questa azione di tutela legale è concepita come un passo preliminare per salvaguardare i propri diritti. L'invio del documento, riservato agli iscritti, garantirà un inserimento prioritario nell'eventuale ricorso collettivo che seguirà la sentenza europea.
In sintesi, la sentenza della Corte UE del 4 settembre è un evento spartiacque per il sistema scolastico italiano. In gioco ci sono il futuro professionale di 300.000 insegnanti e il rispetto dei diritti dei docenti secondo i principi di non discriminazione sanciti dall'Unione Europea.